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Interviste

Charlie Musselwhite: “Dal blues alle immagini”

16 luglio 2017 by Michele Manzotti in Interviste

www.charliemusselwhite.com

foto (c) Danny Clinch

Una festa dedicata al blues. Con un ricordo particolare, quello di James Cotton, storico armonicista scomparso nel 2017. Pistoia Blues prepara un gran finale tornando alle origini, alla musica delle dodici battute che ha originato tanti stili musicali successivi, ma che è ancora in splendida forma. Sul palco tanti italiani, a partire da quel Fabio Treves che forse a sua insaputa ha fatto in modo che il nostro paese assimilasse al meglio la musica di Oltreoceano. Ma soprattutto in piazza Duomo c’è Charlie Musselwhite, armonicista di lungo corso, vero e proprio padre spirituale di generazioni di musicisti.

La serata è dedicata a James Cotton. Ha dei ricordi personali con lui?

«L’ho conosciuto a Memphis, Tennesse, nel 1961. Lui allora faceva parte della band di Muddy Waters e mi invitò a raggiugerlo a Chicago. Da lì è nata una grande amicizia. Abbiamo suonato insieme tante volte, a Chicago e in tante altre parti degli Stati Uniti. Era un ottimo bluesman e una bella persona con cui stare insieme sul palco e fuori. Sono contento che la serata sia dedicata a lui e che ci siano tanti gruppi italiani coinvolti».

A proposito di Italia, lei viene spesso da noi e Pistoia sarà la prima di varie date che la porteranno anche in Sardegna. Che sensazione le dà il nostro pubbico?

«Nei vostri festival ho visto persone di tutte le età, dai giovanissimi a quelli più avanti con gli anni. C’è sempre stata voglia non solo di divertirsi, ma anche di ascoltare. E’ un genere musicale che evidentemente vi ha conquistato tanto che la scena blues italiana vede anche musicisti che si fanno onore a livello internazionale».

Lei fa musica da tanti anni, ha in futuro dei progetti che non sono strettamente legati a un disco?

«Mi sono dedicato ai film. Come Rebel on The Highway, un altro dedicato alla musica per chitarra e un’ulteriore pellicola Mexico Wonders. Però c’è anche un album in preparazione con Ben Harper».

Ha nominato la chitarra e alcuni grandi appassionati di blues sanno che è una sua passione. Ci sarà una sua incisione dedicata a questo strumento?

«Sì, la chitarra mi piace e quando penso a un nuovo brano la utilizzo per comporre. Ma non posso portare lo strumento in tour: mi basta già la mia valigia con le armoniche».

 

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