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foto concesse dall’ufficio stampa della Casa del Jazz di Roma
Nell’ultimo disco per Ecm si è presentato con un quartetto acustico. Dal vivo invece ha varato il progetto del trio elettrico che dopo due date francesi è approdato in prima italiana alla Casa del Jazz di Roma. Chris Potter, tenorista di lungo corso, è infatti salito sul palco accompagnato da James Francies alle tastiere ed Eric Arland alla batteria nell’ambito della rassegna Summer Time. Una formazione senza contrabbasso, sostituito in parte da una delle tastiere di Francies. Una scelta stilistica coerente con un linguaggio alla cui modernità si arriva con un percorso che viene dalla classica, con il gusto delle armonie e del contrappunto. Francies è il partner perfetto nell’uso delle tastiere elettriche ma anche del pianoforte acustico eccellendo per abilità tecniche e idee. Arland è potente nelle dinamiche quanto attento nel dividere il tempo: gli assoli mostrano comunque una struttura solida di base da cui non prescinde. Potter, anche al clarinetto basso e al flauto, usa anche la loop station e altri effetti ma con gusto e senza strafare. Se il bop è superato, non per questo la sperimentazione non tiene conto di una linea melodica costante e di ritmi regolari anche se spesso spezzati. Brani come Village Eyes, The Nerve e The Dreamer is The Dream (tra l’altro traccia titolo del già citato disco Ecm) lo dimostrano in pieno con un successo finale molto più che scontato.
Michele Manzotti
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