(Azuretone Records)
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E’ quasi mezzo secolo che Ray Fuller suona il Blues con la chitarra appesa al collo, una marcia lenta ma in qualche modo inesorabile come la sua musica. Dopo aver girato in lungo e in largo gli Stati Uniti, nel nuovo secolo è finalmente sbarcato oltre oceano, inclusa l’Europa sempre ospitale verso i musicisti di Blues, quale sia il loro valore effettivo, storia e personalità. Qui sta il vero problema di Ray Fuller e i Bluesrockers, almeno su questo disco: assomigliano a qualche altro centinaio di gruppi, americani e non, che suonano un Blues Hookeriano, ipnotico e accattivante, dove il groove del giorno fa la differenza. E in un disco è difficile far trasparire il groove dei giorni migliori. Questo significa anche che Fuller e i Bluesrockers sono probabilmente più godibili dal vivo dove la musica prende altitudine come un vecchio bimotore, la sezione ritmica – Myke Rock al basso e Darrell Jumper alla batteria – batte implacabile e Fuller sviscera il suo indubbio talento apprezzabile soprattutto alla slide. Da notare che i Bluesrockers hanno adesso come secondo solista un armonicista, Doc Malone, un po’ in ombra sia dal vivo che su disco. Le canzoni più rimarchevoli sono i mid-tempo come Devil’s Den, Voodoo Mama mentre l’unico lento Whiskey Drinkin’ Woman risulta il pezzo più convincente con lo shuffle Evil on Your Mind. In conclusione, niente di nuovo sotto il sole ma certamente un prodotto di qualità di un artista molto sperimentato.
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