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Interviste

The 5 6 7 8′s: “Tarantino? Non ci credevamo”

1 luglio 2017 by Michele Manzotti in Interviste

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Sì, sono proprio loro. Quelle che Quentin Tarantino ha scelto per la sua pellicola Kill Bill e che hanno caratterizzato la loro presenza con lo scatenatissimo brano Woo Hoo . Non tutti però conoscono il loro nome che è The 5, 6, 7, 8′s, un trio femminile giapponese formato dalle sorelle Sachiko e Yoshiko “Ronnie” Fujiyama, rispettivamente batterista e cantante-chitarrista, e dalla bassista Akiko Omo. Ma le musiciste hanno un palmares importante: esistevano prima di quel film e oggi sono più vive che mai. Belle ed esotiche ma prima di tutto ottime musiciste; un trio che dal 1986 riporta in vita l’underground degli anni sessanta con il loro garage beat. The 5, 6, 7, 8′s saranno in unica data italiana al XXV Festival Beat di Salsomaggiore sabato 1 luglio.

Voi avete iniziato la vostra carriera prima di Kill Bill, ma questa non è molto conosciuta fuori dal Giappone. Come è nato il progetto?

«E’ cominciato tutto alla fine degli anni ’80. Prima eravamo un quartetto con due chitarre, un basso e una batteria, poi con il passare del tempo siamo diventate un trio. Ovviamente la formazione nasce dalla grande passione comune per il rock».

In quegli anni quali sono state le vostre influenze musicali?

«Era il punk con la sua forza e la sua sintesi di generi come garage e surf rivisti in quello stile. Ci piace sempre ricordarlo anche perché tutt’ora è la nostra ispirazione per fare musica».

Quale fu la vostra reazione dopo la telefonata di Tarantino?

«Una cosa incredibile… Non pensavamo infatti che Mr Tarantino fosse proprio il regista. Senza una ragione particolare, ritenevamo che quel cognome fosse piuttosto popolare. Quando abbiamo realizzato che quel Tarantino era il signor Quentin in persona non potevamo crederci».

C’è qualcosa in particolare che ricordate durante le riprese del film?

«E’ stato emozionante vedere in primo piano la lavorazione di una pellicola d’azione, anche perché la nostra scena era immediatamente prima dell’ingresso di Uma Thrurman con la battaglia a suon di spade nella Casa delle foglie blu. Una volta finita la lavorazione non vedevamo l’ora che uscisse il film per vederlo sullo schermo».

E i vostri tour dove vi hanno portato? Anzi eravate già uscite dal Giappone prima di Kill Bill?

«Si, in tanti paesi. Eravamo andate in Australia, Stati Uniti, Regno Unito, e molti altri paesi europei. Naturalmente anche l’Italia».

Il pubblico che preferite?

«Quelle che si diverte con la nostra musica».

Che tipo di repertorio proporrete nella data italiana?

«I nostri brani preferiti, quelli che ormai facciamo da tanto tempo. Ma ci saranno anche pezzi dal nostro ultimo album Tanuki Goten e magari anche qualche cover. Tutto nel segno della nostra anima punk».

Michele Manzotti

 

 

 

 

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