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Interviste

Rick Hutton: “Canto i classici e la mia gioventù”

16 agosto 2017 by Michele Manzotti in Interviste

Inglese, ma italiano per scelta. In tanti lo conoscono come storico Vj di Videomusic negli ’80, ma è anche showman come presentatore (Porretta Soul) e musicista. Incontriamo Rick Hutton in occasione del concerto fiorentino di Ferragosto al giardino dell’Orticoltura.

«Abbiamo inciso un cd acustico questo inverno _ spiega Hutton _ , registrato nello storico studio fiorentino Planet Sound di Stefano Lugli. Ho voluto celebrare la colonna sonora della mia gioventù: da Johnny Cash a Bowie, Dylan e Lou Reed. Ma a questi classici ho voluto aggiungere anche quattro inediti».

Quali musicisti la affiancano?

«Io canto e suono la chitarra e con me ci sono Marco Bachi (Bandabardò) al basso, Matteo Sodini alla batteria e due chitarristi, Andrea Checcucchi e Johnny Wind. Il disco si chiama The Planet Sound Sessions. All’Orticoltura siamo in trio insieme a Checcucci e Wind».

Nello spettacolo portate il repertorio del disco? Sono brani che tra l’altro sono vicini a generazioni oggi adulte…

«Però ci sono anche tanti ragazzi che vengono ad ascoltarci. E questo l’ho potuto notare nei vari posti dove siamo stati. Non si tratta di sola musica: dato che si parla della mia giovinezza mi piace parlare dei brani che presento, ma anche degli artisti che ho potuto incontrare di persona e intervistare raccontando tante curiosità.  E’ un elemento chiave dello spettacolo, che non è teatrale, ma adatto al teatro tanto che abbiamo registrato un Dvd video al Teatro del Sale».

Lei però ha anche una band elettrica…

«Si abbiamo suonato recentenemente anche a Pistoia. Tutto dipende dai luoghi che lo permettono. Io ogni caso con il trio andremo in tour la prossima settimana nella mia Inghilterra, precisamente nell’Oxfordshire dove c’è un festival che si chiama Woodstock Live. Perché la Woodstock originale si trova lì».

Presentando abitualmente il Porretta Soul Festival tra le sue ispirazioni (come interprete e autore) c’è anche il Soul?

«E’ quasi naturale, grazie anche ai tanti artisti che sono sul palco. Sono anche un fan di Van Morrison, che pur essendo irlandese, era un musicista Soul».

Un esperienza come Videomusic oggi sarebbe ancora possibile?

«La televisione non è più il mezzo leader. Però io e tanti altri utilizziamo You Tube per la nostra playlist personale. E i giovani d’oggi faranno lo stesso. Piuttosto noto con piacere che c’è un’energia tra i musicisti 18enni di oggi simile a quella degli anni ’60 e ’70. Dopo due decenni down, prevedo un periodo up grazie a questa generazione».

Foto Fiorenzo Giovannelli

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