(Rootsy/Ird)
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Non è difficile credere che anche in Australia, come nel sud degli Stati Uniti (in particolare quelle mitiche lande tra California e Messico), esistano frontiere che raccontano la geografia umana meglio dei territori che intendono separare: ce lo suggerisce convinto il corredo musicale dei Black Sorrows, tra fisarmoniche anarchiche, chitarre ultra-riverberate e tamburi di guerra. Una benigna mistificazione possibile musicalmente solo quando gli artefici posseggono mestiere, esperienza e passione: non per niente i Sorrows – fluido collettivo capitanato dal cantante e multi strumentista Joe Camilleri, proveniente da Melbourne – si esercitano da ben 30 anni nel miscelare sonorità rock-blues, soul, country con pesanti dosi di salsa tex-mex. “Faithful Satellite”, diciassettesima fatica uscita esattamente un anno fa, ancora una volta non fallisce l’obiettivo. Due ballate nei primi 15 minuti (semplicemente splendida la seconda, “You Were Never Mine”) dicono molto a proposito della sentire romantico del leader, per niente scalfito dopo tutti questi lustri trascorsi per chissà quali avventurosi sentieri. Una certa attitudine punk contribuisce a mischiare le carte, anche quando la mano sul tavolo suona swing (“Raise Your Hand” e “I Love You Anyhow”), mentre l’amore per la tradizione è ben presente nello sviolinare irish di “Winter Rose” e nel bluegrass di “Fix My Bail”. Tracce di pub rock vecchio stile in “Carolina” e nella visionaria “Beat Nightmare”, che chiude il disco. 12 canzoni in totale che ammiccano in diverse direzioni, senza rendere mai banale la materia. In attesa che Dave Alvin o i Calexico si rifacciano vivi, ”Faithful Satellite” manterrà piuttosto caldo l’ambiente.
Pietro Rubino
Tracklist
1- Cold Grey Moon
2- Raise Your Hands
3- You Were Never Mine
4- Fix My Bail
5- It Ain’t Ever Gonna Happen
6- Winter Rose
7- I Love You Anyhow
8- Into Twilight
9- Carolina
10- Love Is On Its Way
11- Land Of The Dead
12- Beat Nightmare
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