(Fire Records)
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La storia dei Bark Psycosis è quella di una meteora che ha lasciato un segno importante. Il gruppo, formatosi nel 1986 a Londra attorno alla figura del cantante e polistrumentista Graham Sutton, incise vari Ep e singoli prima di arrivare all’esordio a lunga durata nel 1994. Hex arrivò dopo l’Ep Scum formato da una traccia di 21 minuti, e dopo una lavorazione durata un anno. Tormentata perché pose le premesse dello scioglimento del gruppo. Ma Hex confermò il ruolo del gruppo come alfiere del post-rock come indicato da una recensione su Mojo. Rimasterizzato per la ristampa nel 2017, Hex mostra ancora il suo fascino e la sua attualità nel suo equilibrio tra ricerca melodica e inserti elettronici. Consigliamo di riascoltare il brano scelto a suo tempo come singolo, A Street Scene, e i tre lunghi brani che sono posti nel finale dell’album. In Fingerspit e Eyes & Smiles ritroviamo alcune sonorità del prog ma ripulite dagli orpelli e in Pendulum Man, una composizione ambiziosa ai confini con la classica nella sua solennità caratterizzata da dinamiche tenui e armonie ben costruite. Un genere che forse non piacerà a molti, ma sicuramente da riascoltare.
Michele Manzotti
Tagged Bark Psycosis, Elettronica, post-rock