A 18 anni dalla scomparsa di Fabrizio De André il suo lascito culturale è ancora vibrante: quasi un albero secolare le cui radici si consolidano sempre più profondamente nella canzone italiana d’autore. Da questo punto di vista alcune delle testimonianze recenti in cui è particolarmente forte l’influenza di Faber sono quelle di Giorgio Cordini (“Piccole Storie”) e Massimo Donno (“Partenze”). Provenienze geografiche agli antipodi, sensibilità musicali relativamente differenti, ma con un esito comune: celebrare al meglio la bellezza e la potenza della musica popolare nostrana.
Giorgio Cordini – Piccole Storie
(fingerpicking.net / Ird)
www.giorgiocordini.it
Difficile introdurre in poche righe la figura di Giorgio Cordini: una carriera lunga cinquant’anni costellata di illustri collaborazioni, in primis con Fabrizio De André. Sebbene gli interessi musicali del cantautore bresciano siano molteplici – compresa una passione indomabile per il blues-rock – è proprio alla tradizione del folk italiano che si lega strettamente “Piccole Storie”, lavoro inciso nel 2015. Di De André, Cordini riprende oltre a certe forma musicali una serie di ricorrenze tematiche: l’attenzione per le figure femminili come testimoni “illuminate” del flusso della storia (“Angelina”), gli eventi bellici quali specchio lucido delle contraddizioni e del dolore umano – in uno sforzo indefesso di conservazione della memoria collettiva e dei suoi insegnamenti. Lo accompagnano nella narrazione amici di peso, come Marino Severini dei Gang (“Mordere i Sassi”), il mai dimenticato Claudio Lolli (la splendida “Cevo 3 luglio 1944”): contributi che non si limitano all’elemento prettamente autoriale, bensì arricchiscono il panorama musicale del disco. Alla fine troviamo persino un delizioso strumentale, “Respiro di Pace”, a chiudere le 9 grandi storie di Giorgio Cordini.
Tracklist
1) I Silenzi di Monte Sole
2) Angelina
3) Il Battello del lago d’Iseo
4) Mordere i Sassi
5) La Notte dei Fondi
6) Sogno di Natale
7) Cevo 3 Luglio 1944
8) Occhi Nocciola
9) Respiro di Pace
Massimo Donno – “Partenze”
(Visage Music SAS/Materiali Sonori)
www.massimodonno.it
Un gioco delle parti decisamente dinamico, quello che si svolge tra musica e parole durante i 52 minuti di “Partenze”, secondo album dell’eclettico cantautore leccese Massimo Donno. Indubbiamente la materia è quella del folk d’autore: l’urgenza di raccontare la difficile modernità, la lotta a volte sfiancante nel raggiungimento di una precaria integrità, la fuga dalla spersonalizzazione trovano luogo in una serie di metriche a volte audaci, sempre incisive (“Il Mio Matrimonio”, “Attimi”). Ma quello che più colpisce nelle 12 tracce – senza nulla togliere all’efficacia dello sforzo narrativo – è la capacità di musicare il tutto in una veste esotica, ammaliante: complice la presenza di alcuni eccellenti compagni di viaggio veterani della world music italica (spicca tra essi Riccardo Tesi, che con il suo organetto è elemento imprescindibile della ricerca musicale di Donno), il viaggio si snoda nel segno di un sottile misticismo acustico, sempre pervaso una sapienza ritmica conturbante. Si vadano ad ascoltare a mero titolo di esempio la corale “Orazione” (che quasi vorremmo più lunga), o “La Salita”, con i suoi ammiccamenti verso Oriente. I meriti di “Partenze” sono diversi, ma in fondo possono forse riassumersi nel recupero musicale di un’idea di Sud forte, avulsa però dagli eccessi e le retoriche del genere: una suggestione suggerita, mai urlata.
Tracklist
1) Vento e Polvere
2) Partenze
3) Tienimi la Mano
4) La Grande Abbuffata – Atto I
5) Attimi
6) Orazione
7) Passi
8) Il Mio Matrimonio (l’Amore ai Tempi del Mutuo)
9) Fontane di Suoni
10) La Salita
11) La Grande Abbuffata – Atto II
12) Binario
Pietro Rubino
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