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Special

Linguaggi di Jazz italiano 4

17 gennaio 2018 by Michele Manzotti in Special

Elettronica ma non solo. Tra la tracce del nuovo disco di Jano (la formazione che vede come compositore e arrangiatore il tastierista Emiliano D’Auria) c’è anche la ricerca di ritmo, melodia e quell’orecchio al passato quanto basta per porre le basi di un linguaggio originale. The Place Between Things (Via Veneto Jazz) può piacere così anche agli ascoltatori di un jazz più tradizionale che possono però apprezzare le buone idee in campo. Segnaliamo le tracce Oustandig View, Trokkien Pat con atmosfera vaudeville, la ballata Opus #1.(www.viavenetojazz.it)

Il pianoforte di Giovanni Guidi introduce la traccia titolo. Poi però lascia il testimone al leader del progetto, il trombonista Filippo Vignato che firma un disco (Harvesting Minds, CamJazz) di ottimo livello sia creativo sia nell’esecuzione. Ai due solisti si affianca una ritmica (Mattia Magatelli al contrabbasso, Attila Gyárfás alla batteria) che sa seguire le felici intuizioni melodiche. Vignato, Top Jazz 2016 come miglior nuovo talento, conferma la sua classe. Basti ascoltare Days Are Too Short, Train, Couples per apprezzarla. (www.filippovignato.com)

Il trio transatlantico Pericopes+1, formato dal sassofonista Emiliano Vernizzi, dal pianista Alessandro Sgobbio e dal batterista newyorkese Nick Wight, è un progetto che si lega a sonorità molto particolari. Un linguaggio attuale ma non per questo sperimentale, basato sul ritmo che riesce a valorizzare le cellule melodiche ideate principalmente da Sgobbio e sviluppate dal trio. Legacy (Auand) mostra idee interessanti come in Zardis, November Tears, nei momenti quasi danzanti di Red Sand Town e nella traccia titolo. (www.pericopes.it)

Concludiamo con Dino Rubino, che oltre a essere un pianista affronta anche il flicorno e che con Where Is The Happiness? (Tǔk Music) presenta una serie di tracce dalla forte caratteristica melodica. Lo strumentista siciliano, giunto al suo quarto album, abbina ogni brano a una poesia da lui scritta, riportata poi nel libretto. Il settetto che lo vede leader riesce a entrare in questo spirito descrittivo e dall’atmosfera solare a partire dall’iniziale Joyful. Bello l’omaggio musicale all’Etna, così come la ballata Broken Words. (www.dinorubino.com)

Michele Manzotti

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