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Il ritorno fiorentino di Sam Amidon (era giunto in città nel 2014 per un recital solista) è stato caratterizzato dalla presenza sul palco dei Guano Padano. L’incontro tra il musicista del Vermont e il trio italiano unisce il folk elegante e sperimentale del primo che si sposa bene con le atmosfere tex-mex e raffinate del combo. Una circostanza dunque felice per il pubblico del concerto organizzato dal Musicus Concentus nell’ambito della rassegna Glorytellers e che, a differenza di altre occasioni, non è servita a lanciare l’ultimo disco di Amidon. Di The Following Mountain (stampato dalla Nonesuch nel 201) è stato infatti presentato solo Juma Mountain, mentre di Lily-O (2014) erano presenti due brani come Walkin’ Boss e Blue Mountains, e da Bright Sunny South (2013) sono stati proposti addirittura quattro pezzi (Short Life, My Old Friend, Pharaoh, As I Roved Over).
La scaletta è quindi servita a mostrare l’eccellente valenza dei musicisti sul palco scegliendo le canzoni giuste a questo scopo. Così Alessandro “Asso” Stefana alle chitarre, Zeno De Rossi alla batteria e Danilo Gallo al basso sono stati perfetti coprotagonisti del folksinger americano che ha potuto mostrare le sue migliori cartucce a chitarra acustica, banjo e violino. La parte centrale del concerto con il medley El Cayote, El Divino, El Rey ha mostrato un trio a suo agio con atmosfere di Oltreoceano, mentre nel suono di Amidon si è ascoltata una forte parentela con la tradizione delle isole britanniche. Un successo meritato per un progetto dal vivo originale e convincente dalla prima all’ultima nota.
Michele Manzotti
Tagged Americana, folk, Guano Padano, Sam Amidon