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Per lei bastano un piccolo palco e una chitarra, anche se arricchita dagli effetti della pedaliera. Angela Baraldi è un personaggio che in un panorama nazionale spesso appiattito sul pop sembra un personaggio atipico. Però fa solo quello che dovrebbero fare anche tutti gli altri, ovvero scrivere canzoni con ispirazione e mestiere e interpretarle con tanta sostanza. Ecco che quindi il concerto al circolo Arci Progresso fa pensare come il mondo del cantautorato abbia ancora frecce al suo arco e che tutto ciò che oggi apparentemente brilla dovrebbe fare i conti con chi sa fare questo lavoro. E Angela Baraldi ne ha tanto di mestiere, nella penna e nel corpo. Sul palco, coadiuvata da un musicista esperto come Federico Fantuz, si muove con sicurezza e agilità. La voce è autorevole, da rocker senza alcuna sbavatura, ma anche molto melodica. E la scaletta è un sapiente miscuglio di originali e di cover. Queste ultime sono sempre motivate dalla protagonista: il rapporto stretto con Lucio Dalla (Anidride solforosa e La signora), le passioni (Patti Smith e Iggy Pop). Infine i brani del nuovo album Tornano sempre tra cui Michimaus, Josephine, Tutti a casa, la straordinaria Hollywood Babilonia, e classici come la richiestissima A piedi nudi. Pubblico entusiasta per il giusto tributo a un’artista di rango. Forse gli atipici sono altri.
Michele Manzotti
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