(All Around)
www.edizioniallaround.it
Pagg. 144, Euro 15.00
A volte dai social network spuntano sorprese gradevoli. Specialmente se a generarle è una giornalista di lungo corso (anche musicale ma non necessariamente collocabile in un solo àmbito) che per due anni ha raccontato su Facebook le sue (dis) avventure come utente dell’azienda di trasporti romana Atac. Ma i viaggi in bus e metro sono un’occasione per parlare a tutto tondo di Roma, chiamata per tutto il libro Caput. Daniela Amenta ha raccolto i suoi post di Facebook, diventati un appuntamento imprescindibile per gli amici e per coloro che catturati una volta non hanno più mollato, in Malatempora. Il libro ha come sottotitolo Roma ai tempi di Virginia Raggi, ma dato che copre gli anni solari 2016 e 2017, va considerato anche parte del periodo del commissario prefettizio Francesco Tronca. Il lavoro di Daniela Amenta è ordinato cronologicamente: dai suoi post prima e da queste pagine poi si percepisce il mutare delle stagioni, i cieli, il traffico, gli odori, i pizzardoni che fanno le multe, la citttà multietnica e quella dei turisti. E ovviamente i mezzi pubblici, prima la linea Metro B dato che l’autrice vive “a Roma Sudde”, ma anche la linea A e gli autobus, le cui fermate diventano l’ultima frontiera con orari assolutamente non rispettati e le attese eterne. Ma che, con il viaggio, ispirano storie, osservazioni, riflessioni tutte riportate nel libro. Che mescola ironia e amarezza, facendo venire in mente le invettive di Remo Remotti in “Me ne vado da Roma”. Invece Daniela Amenta ci resta nonostante tutto, perché in fondo tra le pagine resta un amore eterno come la città stessa. Basti leggere i due racconti messi alla fine di ogni anno solare facebookiano. Il primo, Gigi Paraggi e la notte putiferia, inoltre è di una tale bellezza da diventare uno dei figli prediletti di Mamma Roma.
Michele Manzotti
Tagged Daniela Amenta, Roma