(Drycastle Records)
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Quattro jazzisti toscani di lungo corso (Fabio Morgera – tromba e flicorno, Dario Cecchini – sax baritono e soprano, Guido Zorn – contrabbasso, Alessandro Fabbri – batteria) hanno deciso per una volta di tornare al passato. Un’operazione che vediamo in senso positivo, dato che la tradizione è spesso lo spunto per affrontare meglio il presente. Inoltre il periodo scelto da questo combo è quello del cool attorno alla figura del baritonista Gerry Mulligan, che in Italia è sempre stato accolto con favore dai jazzofili. La rivoluzione di Mulligan del quartetto senza pianoforte è qui recuperata in una serie di interpretazioni condotte con grande rispetto e una giusta dose di divertimento da parte dei musicisti. Non c’è solo Mulligan (Line for Lyons, Rocker) ma anche il Miles Davis di Serpent Tooth, il Charlie Parker di Cool Blues, la splendida Move di Best e una versione coraggiosa (perché senza piano) di Take Five di Paul Desmond. Un esame superato a pieni voti per un progetto mosso dalla passione e realizzato con la testa.
Michele Manzotti
Tagged Botte di Cool, jazz