(Jammin' colorS)
hadarnoiberg.com
www.jammingcolors.com
Nonostante non manchino esempi. anche importanti (primo fra tutti Roland Kirk), il flauto nel jazz è considerato ancora uno strumento poco consueto. Per questo c’è sempre molta curiosità quando un solista lo utilizza. Anzi una solista come nel caso dell’israeliana con base a New York Hadar Noiberg. La quale inoltre aggiunge un elemento di interesse in più, ovvero un flauto di ebano invece che di metallo caratterizzando ancora di più il suono. E’ uno stile, quello della solista che è fatalmente legato all’invenzione melodica e alla figura di prima fra i pari nel trio che la vede insieme al contrabbassista Eduardo Belo e al batterista Amir Bar-Akiva. Il risultato di Open Fields è quello di un ascolto dove si apprezza la struttura e la coesione di questa formazione oltre alle composizioni di Noiberg, tra cui la ballata traccia titolo, Doors Wide Open con atmosfere che ricordano Dave Brubeck, il contrappunto di My Big Why, Nova Scotia con il pianista Chano Dominguez come ospite.
Michele Manzotti
Tagged Hadar Noiberg, Israele, jazz