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Interviste

Fantastic Negrito: “Il vecchio blues, che ispirazione”

19 maggio 2018 by Michele Manzotti in Interviste

www.fantasticnegrito.com
foto in alto (c) Lyle Owerko e (c) Johnny Galvan

A distanza di un anno, torna in Italia la black music di Fantastic Negrito. L’artista di Oakland sarà il protagonista del Mojo Station Blues Festival al Monk di Roma il prossimo 8 giugno dopo aver toccato Desio il 6 giugno al Parco Tittoni di Desio e Bologna al Covo Summer Club. Lo raggiungiamo nella sua California per alcune domande prima del tour.

Ascoltando Plastic Hamburgers si notano omaggi alo suono dei grandi maestri del blues. E’ la sua fonte di ispirazione attuale?

“Si, ma d’altra parte tutta la black music si rifà a quelle radici. Un suono che alla fine è molto importante per il mio modo di scrivere anche se il suono rimane quello attuale”.

Che repertorio ha scelto per questo tour?

“Ovviamente i brani dell’album The Last Days of Oakland e quelli nuovi, ma non posso non proporre anche quelli dell’ep che ha segnato il mio nuovo modo di fare musica e che mi hanno fatto conoscere con il mio nuovo nome”.

Cosa si aspetta dal pubblico italiano che generalmente risponde con molta passione a questo tipo di musica?

“Mi auguro di farli divertire con le mie canzoni e il mio modo di stare sul palco. Una cosa che faccio ovunque e che sono convinto di fare anche da voi”.

Lei ha la sua base nella West Coast, un’area che nelle ultime decadi ha generato tanti ottimi artisti. C’è ancora qualità nella scena attuale e in qualche modo è correlata alla sua musica?

“E’ un ambiente di grande valore e basti pensare al passato con gruppi come Santana o i Grateful Dead. La considero una delle aree dove ci sono più stimoli per fare buona musica”.

Michele Manzotti


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