(Sdban)
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Il trio belga, che sarà in Italia il prossimo 8 giugno per Novara Jazz, mostra una formazione legata allo schema classico pianoforte-contrabbasso-batteria. Fulco Ottavanger, Lieven Van Pée e Simon Segers svolgono questo ruolo pesando a sonorità attuali e, come indicato nelle note dell’album, pensando ad archeologi che nel futuro possano ricostruire i nostri tempi dopo averne scavato i sedimenti. Tra i possibili ritrovamenti quindi c’è un mix di ricerca melodica e di sperimentazione. “Gli orsi che gridano” mettono alla prova l’ascoltatore con Broensgebuzze 9 e Weight of an Image prima di raggiungere atmosfere più rassicuranti con Zeeland e Music For a Sea Change. La traccia titolo diventa così un simbolo che riunisce le due anime aggiungendo come elemento suoni che ricordano lo scavo. Un buon risultato che ci auguriamo possa ripetersi dal vivo.
Michele Manzotti
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