(Edizioni Musicali 22R)
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Il rigido nord scozzese e l’antica madre Africa sono sempre più vicini. Due opposti s’incontrano e si scoprono in un cammino, quasi un pellegrinaggio, fatto di ritmi, atmosfere e sonorità. “Siamo un viaggio sperimentale, esploriamo il passato e il presente, il vicino e il lontano, il mistico e il reale”. Così Emma Morton, cantautrice scozzese e volto noto di X-Factor, descrive il progetto che la vede protagonista: Emma Morton & The Graces. Il risultato del sodalizio è l’album “Bitten by the devil”. Il morso del diavolo è la voglia di esplorare oscurità e spazi occulti da cui nascono i battiti ancestrali della musica. La stessa coltre di emozioni viscerali ha fatto nascere i ritmi tribali e il rock. Emma nasce come cantante swing, per poi scivolare sempre più nella maturità del jazz. E adesso sonorità celtiche e contaminazioni esotiche completano il viaggio del disco, scandito in nove tracce. L’album è stato scritto e prodotto da Emma e dalla sua band, con il batterista Piero Perelli, il chitarrista Luca Giovacchini e Gabriele Evangelista. Questa donna dagli occhi di ghiaccio e il fascino voodoo canta di amore e odio, di abusi, paure e libertà. L’album inizia con ‘Scozia’, il principio reale e ideale della cantante, e finisce con “Whit’s fir ye’, un inno alla speranza. “Bitten by the Devil è una raccolta di Confessioni di una donna – ha spiegato la cantautrice – che ha trapassato inferni interiori ed esteriori, accogliendo le fiamme per tirare luce sulla lunga strada verso la sopravvivenza e la consapevolezza. Questo album, per me, è una vera emancipazione da un passato governato dall’insicurezza, violenze ed oppressioni. Come donna e come madre, voglio volermi un pochino più bene e questo disco, il lavoro che ho fatto con i Graces, in qualche modo, è stato il portale verso una nuova libertà di voler vivere senza paure, ma con amore, dedizione e tanta grinta.”
Laura Tabegna
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