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Foto Alcide
Tra i quattro Beatles, Ringo è colui che ha inciso di meno dal punto di vista creativo. Ma è comunque un simbolo, un’icona e come tale finché c’è la possibilità, il palco è la sua dimensione naturale. Da alcuni anni Sir Richard Starkey infatti ha lanciato l’idea di una All Starr Band per continuare a suonare circondandosi di musicisti eccellenti che portano professionalità e repertorio dalle band da cui provengono. In pratica una festa per tutti, artisti e pubblico, con la coincidenza del 78° compleanno del protagonista il giorno precedente al concerto di Lucca. Quella del Summer Festival era la prima data delle tre in Italia del batterista: quasi due ore di concerto con una scaletta dove i Beatles sono comparsi solo in parte (Yellow Submarine, Don’t Pass Me By, I Wanna Be Your Man, la conclusiva With a Litte Help From My Friends) insieme ai brani di 10cc (grazie a un fantastico Graham Gouldman) Toto (con Steve Lukather), Santana (con Gregg Rolie), Men at Work (con Colin Hay). Un juke box che ha riportato il pubblico a decenni passati, ma comunque un ritorno gradito per molti spettatori. Tra i brani del Ringo solista It Don’t Come Easy, You’re Sixteen, Photograph. Successo scontato anche perché misto ad affetto per l’icona di un periodo che ha cambiato il volto della musica.
Michele Manzotti
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