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Interviste

Brass Against: “Gli ottoni, strumenti per il rock”

24 gennaio 2019 by Michele Manzotti in Interviste

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Rage Against The Machine, Audioslave, Tool, Living Colour e Pantera tra gli artisti rivisitati dalla prima brass band in grado di suonare rock non facendo rimpiangere gli originali. Almeno secondo le visualizzazioni di You Tube, oggi termometro dei gusti del pubblico, Direttamente da New York City, i Brass Against (letteralmente ottoni contro) vogliono che la propria musica non sia solo ispirazione e grandi sonorità, ma che apra la mente alla ragione e che incoraggi azioni ed emozioni nelle persone. Il gruppo sarà in unica data italiana a Milano (Legend Club) il 20 febbraio. Ne parliamo con Brad Hammonds, leader della band.

Gli ottoni nella musica popolare fanno venire in mente il jazz, il soul o il rhythm’n'blues. Come avete deciso di inserirli in un linguaggio rock?

«Volevamo fare qualcosa di importante con i brani e abbiamo deciso di provarle con la sezione di ottoni. Abbiamo scoperto che funziona insieme ai riff di chitarra più intensi. E’ come un’esplosione  che si concretizza dal vivo grazie a tutte quelle sonorità combinate insieme!»

Da quale tipo di esperienze musicali provengono i compomenti della formazione?

«Tutti noi suoniamo molti stili musicali diversi, dal jazz alla world music e al rock, e siamo tutti musicisti professionisti. Molti di noi hanno collaborato insieme in altri progetti e con impostazioni diverse, quindi quando abbiamo formato questa band ci siamo integrati in modo davvero molto naturale».

Come scegliete il vostro repertorio? E avete in programma anche di fare musica originale?

«Brad (chitarrista e leader della band) sceglie le canzoni che facciamo. Ascolto attentamente il brano un sacco di volte e immagino come potrebbe suonare con i fiati per poi consegnarlo ad Andrew (sassofono baritono, direttore musicale). Andy passa molto tempo ad arrangiare le canzoni, quindi ci incontriamo in studio e proviamo. Il nostro obiettivo quest’anno è quello di scrivere pezzi per riempire almeno un EP. Speriamo di avere una buona quantità di tempo per farlo mentre siamo in tour»!

Le esibizioni dal vivo probabilmente sono il modo migliore per ascoltare la vostra proposta. Quanti musicisti sono sul palco? E in generale qual è la reazione del pubblico?

«Amiamo assolutamente suonare tutti i nostri pezzi dal vivo. Siamo generalmente otto o nove sul palco alla volta. Dal momento che tra il pubblico di solito ci sono grandi fan di questa musica, generalmente gli spettatori impazziscono di gioia. Leghiamo davvero con il pubblico grazie all’amore per questi brani che rendono così speciale una serata di musica»!

Michele Manzotti

 

 

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