(Ecm / Ducale)

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Il duo tra il tenorista e il pianista, nato dalla comune militanza jazz, trova in Temporary Kings un terreno misto su cui giocare le proprie carte. Perché le composizioni di Iverson (sei su nove tracce) si spingono su un linguaggio che parte dall’improvvisazione incrociandosi con una musica che appare più legata alla prassi scritta del linguaggio colto. Uno stile che permette un dialogo tra gli strumenti paritario e con la possibilità di individuare al meglio lo sviluppo melodico non essendoci una sezione ritmica aggiunta al suono, Una prassi usata anche in occasione delle due composizioni di Turner. Un album da ascoltare con attenzione in modo da coglierne le tante sfumature che contiene. Segnaliamo la traccia titolo, Turner’s Chamber of Unlikely Delights, Yesterday’s Bouquet per piano solo, Third Familiar di Iverson e Myron’s World di Turner.

Michele Manzotti