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Fazil Say plays Say – Troy Sonata

10 marzo 2019 by Michele Manzotti in Dischi, Recensioni

(Warner Classics)
fazilsay.com

«Non ci sono molte composizioni espressamente dedicate al tema della guerra di Troia così ho deciso di scrivere questa sonata per esprimere nel linguaggio musicale tutta la drammaticità e la magia della sua leggenda». Fazil Say è un pianista che passa dalle grandi istituzioni concertistiche ai festival jazz. Ma in questo caso dimostra di essere anche un compositore dall’ottima ispirazione, agevolato anche dalla conoscenza della tecnica pianistica. Anzi della padronanza assoluta che gli permette di scovare sonorità oggi utilizzate da anche altri compositori (le corde percosse dall’alto), oltre al trattamento di melodie e momenti virtuosistici, in modo totalmente originale. Nella musica di Say si trovano quattro elementi principali: gli echi di Claude Debussy e dell’impressionismo, quelli di Stravinskij, la prassi jazzistica e la tradizione popolare della sua terra (e di conseguenza mediterranea). La Troy Sonata, suddivisa in 10 movimenti, contiene tutto ciò mantenendo l’atmosfera dell’ispirazione mitologica (ovvero il racconto di Omero nell’Iliade) trasportandola senza sforzo in una cornice sonora attuale. La descrizione di Say del suo paese si sposta dal passato al presente con The Moving Mansion (Homage to Atatürk) op. 72a, una suite di quattro movimenti con sonorità molto più legate, rispetto all’altra composizione, al Novecento. Un disco di altissimo livello.

Michele Manzotti

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