Rectify Records
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Questa è la storia di un violino raccontata in jazz. Una vicenda che coincide con i viaggi di una famiglia: migrazioni che dall’Ungheria passano per la Francia del Sud e in particolar modo Marsiglia, Casablanca. Poi il salto in Australia e il ritorno in Europa, precisamente a Berlino. Tutto questo è spiegato musicalmente da Daniel Weltinger che di quel violino (suonato dal nonno) è l’erede. Weltinger ha usato il linguaggio jazzistico, insieme a Uri Gincel al pianoforte, Paul Kleber al contrabbasso e Mathias Rupping alla batteria, per raccontare il protagonista di questa storia, ovvero il violino di famiglia. Wletinger alterna originali a riproposte spostando in continuazione confini di stile insieme a quelli geografici raccontati nelle tracce. Ispirazioni classiche e attitudine drammaturgica (come nell’iniziale traccia titolo, in 1921 e in North Africa) si accompagnano a echi swing (Bonjour. Bonsoir, Adieu Marseilles) e a veri e propri momenti bop come 2018. Un disco di grande interesse per la creatività e il filo che lega la narrazione dall’inizio alla fine.
Michele Manzotti
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