(Ottotipi edizioni)
www.ottotipiedizioni.com
Pagg, 288, Euro 20,00
Questo libro tocca la nostra quotidianità, quella di scrivere di musica. E forse per questo motivo non è rivolto a un pubblico ampio, quanto a un gruppo (quindi nemmeno tutti) di addetti ai lavori. Eppure il lavoro di Vincenzo Martorella riteniamo sia più utile di quanto non si pensi anche a una cerchia larga di lettori. Ci sono molti motivi: innanzitutto quello dello stile chiaro e comprensibile, non scontato per un’operazione del genere. Poi perché è documentato, con numerosi riferimenti a personaggi e pubblicazioni. Quindi perché oltre a considerazioni teoriche, si rivolge ad aspetti pratici (come d’altra parte è indicato nel sottotitolo Manuale – improprio e antologico – di critica musicale). E qui arriviamo a un punto importante: in un mondo dove la stampa musicale cartacea va scomparendo, quella sul web stenta nel bilanciare qualità con quantità, le scuole aumentano. A corsi universitari specializzati e di giornalismo, se ne sono aggiunti altri di critica musicale vera e propria. Gli sbocchi professionali per tutti questi studenti sulla carta non esistono. Ma c’è una cosa da cui non si può prescindere se si segue una scuola, qualsiasi essa sia, ed è la ricerca costante della qualità per arrivare all’eccellenza. Quella di soffermarsi su libri come quello di Martorella potrebbe essere una buona abitudine per i giovani e anche per i loro professori (in questo mestiere non si finisce mai di imparare). Perché è anche un compendio di metodi basati sull’esperienza. E unire competenza, metodo e passione è un’ottima base per saper parlare di musica agli altri. Che è il mestiere più bello del mondo.
Michele Manzotti
Tagged Critica musicale, Ottotipi, Vincenzo Martorella