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Foto (c) Marco Mancini concessa dal Mojo Station Festival
Due date italiane sull’onda di un album, Up and Rolling, di ottimo livello. I North Mississippi All Stars sono tra i nomi più autorevoli del rock blues. Al fesival Mojo Station di Roma hanno conquistato il pubblico che ha riempito il Monk. Prima del concerto siamo riusciti a porre alcune domande a Luther Dickinson.
Ascoltando il vostro album, il blues sembra essere una base solida su cui costruire le canzoni insieme altri generi. Cosa significa per voi essere musicisti blues al giorno d’oggi?
“Spero davvero che le classificazioni e i nomi della musica scompaiano in futuro. È solo rock and roll ma mi piace! Ero amico dei musicisti blues che mi hanno insegnato tanto e tengo in vita le loro canzoni, ma non sto cercando di mantenere vivo il blues”.
Il suono è principalmente Southern, molto affascinante per le nostre orecchie europee…
“Per me tutta la musica è Roots, incluso il rock psichedelico. Radici psichedeliche!”
In questa registrazione ci sono alcuni ospiti speciali. Vorrei menzionare Mavis Staples: come vi siete messi in contatto con lei e quando avete deciso di collaborare insieme?
“Mavis è una vecchia amica che abbiamo incontrato nel 2000. Le chiediamo di cantare con noi ogni volta che facciamo un disco. È la mia regina e rappresenta tutta la musica Roots. Diritti civili. Musica di protesta. Musica soul. È un esempio di combattente per la libertà”.
L’ultimo repertorio coprirà la maggior parte dei vostri concerti italiani o proporrete un’antologia della vostra carriera?
“Sì, alcune canzoni del nostro primo album, il nostro nuovo album e altre in mezzo alla scaletta. E’ un onore tornare a Roma!”
Michele Manzotti
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