(Squilibri editore)
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Nuovo album per le Nuove Tribù Zulu, il settimo della loro interessante carriera. Un disco dove il tema portante è il viaggio, inteso come invito a varcare i confini tra generi, culture, come dialogo tra Occidente ed Oriente, con la speranza di un’umanità libera, senza frontiere, senza pregiudizi ed egoismi. Forti della loro esperienza musicale in India, questo lavoro è un insieme di linguaggi musicali diversi tra di loro, che si intersecano con buon gusto, passando da ritmi latini e gitani al folk, dal rock alla musica d’autore, dal pop a ballate struggenti, creando linguaggi e suggestioni interessanti. Tra le tredici tracce presenti nel disco, segnaliamo l’iniziale “Bohémien superstar” un inno contro ogni barriera dal ritmo travolgente ( “Aprite nuove strade, che tutto sta scorrendo, che tutto sta cambiando, si sta già mescolando e non si può fermare, aprite gli occhi stolti, non costruite muri, ma ancora ponti per i mondi”), “L’ultimo tango” malinconica e dai suoni latini (“E se fosse anche l’ultimo, io darei ancora tutto per te, e saremo complici nel vortice, ma soli più che mai”), la titletrack “Rosa e fuoco” è una forte denuncia contro tutto quello che c’è di sporco e che rovina il nostro mondo ( con un ritornello di speranza “ Noi camminiamo, noi trasformiamo, come rosa e fuoco, come luna e sole, noi ci crediamo, noi non ci fermiamo, come rosa e fuoco, come luna e sole”), “Cenere” è dedicata a Liliana Ingargiola, una storica femminista e fondatrice del movimento di liberazione della donna ( “La terra che trema, le streghe, le piazze, l’odore di piombo, vi chiamavano pazze, perché in verità inseguivate voi stesse, e non processioni di santi e le messe, e non c’è ragione ma forza nel cuore, c’è ancora dolore ancora altre storie”), “Sposa celeste” elegante e suggestiva ( “Sei nera e fulgida, Avorio ed Ebano, perla di oceano, la verde isola, la coppa mistica, Smeraldo vivido, Ambrosia liquida, fragrante nettare immortale, pietra sacrificale degli dei, mistero di bellezza, consapevolezza, un’alchimia perfetta, che non muore mai”) e la ballata con echi sinfonici “Che cosa resta” ( “Asciuga ogni lacrima, consuma la mia anima, la notte improvvisamente si scioglie tra candele spente, il tempo non ha più il suo odore, il cielo non ha più sapore, domani sarò un altro uomo, si insinua dolce il tuo perdono”). La band formata da Andrea Camerini (Voce, flauto traverso e percussioni), Ludovica Valori ( Piano, tastiere, fisarmonica, trombone e cori) e Paolo Camerini ( basso, contrabbasso, loop e campionamenti) si fa aiutare dalle chitarre di Alberto Lombardi, la tromba di Claudio Zenobio, la batteria di Cristiano Micalizzi, Mario Caporilli con tromba e flicorno, Marcello Sirignano con violino, viola e archi, Massimiliano Diotallevi con sassofono contralto, tenore, soprano, Eugenio Vatta synth e percussioni. Non mancano gli ospiti speciali come Enrico Capuano, Andrea Satta, Mc Shark e la Piccola Orchestra di Tor Pignattara. Curatissimo il booklet con l’introduzione poetica di Andrea Camerini, le foto di Giulia Razzauti e l’artwork con le illustrazioni di Paolo Camerini. Insomma un gradito ritorno di una band interessante, un lavoro arrangiato e suonato con gusto, con un messaggio positivo, raccolto proprio nel titolo “ Rosa e fuco”: Dove nulla è possibile senza l’amore che muove i nostri passi sulla terra e senza il fuoco che accende le nostre vite.
Marco Sonaglia
Tracce
Bohémien superstar
Il mondo di vetro
Viaggerò
L’ultimo tango
Rosa e fuoco
Cenere
Nessun rumore
Sposa celeste
Passaggi
Che cosa resta
Tutte le strade portano a Roma
Figlia del vento
On air
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