Poteva sembrare la semplice celebrazione di un anniversario. Un traguardo importante, 50 anni, che il brano Lella ha raggiunto e la cui festa ha riunito i suoi autori, Edoardo De Angelis e Stelio Gicca Palli insieme a tanti musicisti e amici. Però la serata all’Asino che Vola si è trasformata in qualcosa di diverso e anche più profondo dal punto di vista musicale. Lella ha mostrato come una canzone possa diventare un punto di riferimento per un intero movimento, sia che si parli di folk sia che ci si riferisca al cantautorato. Lella è tutte e due, consapevolmente o meno con il suo testo in romanesco e la sua struttura musicale apparentemente semplice ma piena di sostanza. Delle potenzialità di questo pezzo, cantato da due giovani senza troppo successo, se ne erano accorti altri musicisti. A partire da Edoardo Vianello con l’esperienza Vianella insieme a Wilma Goich a Lando Fiorini. Ma ciò che è apparso più evidente in “So’ stato io – Lella 50″ (questo il titolo della serata) è quanto tante realtà più recenti abbiano attinto, non solo al brano stesso, ma allo spirito popolare e al tempo stesso letterario di Lella. Quella di ritrovare una romanità fatta di storie attuali legandosi anche ai sonetti dei grandi autori del passato come Giuseppe Gioachino Belli.
Per questo, nell’ambito dello spettacolo a cura di Federico Guglielmi con il supporto tecnico di Roberto Vagnarelli, ci piace ricordare una scena musicale che sarebbe ingiusto confinare mentalmente entro il Grande raccordo anulare. Di questa pattuglia sul palco sono comparsi gli Ardecore, i Muro del Canto, l’esperienza di Raffaella Misiti e Le Romane (non solo musica ma anche testo recitato), Banda Jorona con la frontwoman Bianca Giovannini, Lavinia Mancusi. Proprio quest’ultima, dotata di una vocalità straordinaria anche per potenza, è stata protagonista di un momento entusiasmante con la sua versione de Le Mantellate a cui è seguita una sorpresa. Ovvero la versione convincente di Lella in inglese curata da Sara Jane Ceccarelli, affiancata dalla stessa Mancusi al ritornello. Per quanto riguarda i senatori, partiamo da Edoardo Vianello e dai suoi 81 anni affrontati vocalmente come un ragazzino. Proseguiamo con Mimmo Locasciulli, che ha affrontato un brano in abruzzese per voce sola. Concludiamo, ma non certo per ultima, sottolineando particolarmente la voce autorevole e di grande fascino di Lucilla Galeazzi, già con Giovanna Marini e L’Arpeggiata.
La formazione residente (Primiano Di Biase tastiere, Simone Talone percussioni e Renato Gattone contrabbasso) ha fornito la base anche per due brani dal nuovo album di Stelio Gicca Palli, uscito proprio il giorno della celebrazione. Alla fine Lella cantata da tutti (si è aggiunto Vincenzo Donnamaria a una strofa) è stata la conclusione naturale di So’ stato io. Che era iniziato, e sarebbe un peccato non parlarne, con la proiezione del corto Lella di Michele Capuano. Segno che l’ispirazione e la popolarità della storia sono andate oltre la bella musica.
Michele Manzotti
Appendice
Sulle orme di Anna e Lella (da “La Nazione”, 5 gennaio 2015)
«Te la ricordi Lella, quella ricca». E la memoria va a oltre 40 anni fa. Ai banchi di scuola quando due ragazzi si incontrarono facendo nascere amicizia e canzoni. Una si chiamava Lella e fu subito un successo. Poi le strade si sono divise: uno ha continuato a vivere di musica dal Folkstudio a oggi, l’altro ha scelto un’attività professionale diversa. Fino al 2014 che ha visto l’uscita in contemporanea degli album di Edoardo De Angelis (Non ammazzate Anna) e Stelio Gicca Palli (Corpi estranei vol.1), entrambi per HelikoniaEgea. De Angelis ha sempre interpretato Lella fino allo scorso anno quando la canzone era stata proposta da l’Orchestraccia contro il fenomeno dell’omicidio delle donne. «Lella è una storia di pura fantasia e di carattere popolare, che nacque a suo tempo non certo dai fatti di cronaca, ma da alcune mie memorie legate agli ambienti letterari di Gadda e Pasolini _ spiega De Angelis_. Anche se l’intenzione è lodevole, non trovo minimamente adatta questa canzone ad una campagna di sensibilizzazione sull’argomento». Quindi ha deciso di affrontare il tema autonomamente con l’album Non ammazzate Anna, dal titolo di una canzone che aveva composto anni fa sviluppandola insieme ad altri pezzi. Un cantautorato maturo con ospiti di lusso quali Antonella Ruggiero, Neri Marcorè e Lucilla Galeazzi tra gli altri. Stelio Gicca Palli invece Lella l’ha inserita nel suo disco che segna il ritorno alla grande passione musicale. Tante canzoni nel cassetto, di ottima qualità, che hanno preso vita grazia ad arrangiamenti nuovi. Alla fine anche De Angelis è ospite, naturalmente nella canzone scritta insieme. Perché dai simboli della buona musica non sempre è facile staccarsi.
Michele Manzotti
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