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Foto (c) Bruno Cenci
Danilo Sacco riparte con il “Gardé” tour e come prima data dell’anno, sceglie un club storico come il Druso di Ranica, nel bergamasco. Una serata che non scorderemo facilmente, una serata per certi versi amara e per altri unica. Il cantante purtroppo si presenta con dei problemi alla voce e lo dice fin da subito: “Stasera non sarà facile, aiutatemi…”Bisogna però ammettere che Danilo Sacco può contare su alcune importanti certezze: La sua band e il suo pubblico. Infatti si circonda di una grande band, capace di creare un suono robusto, tipicamente pop- rock, con qualche influenza folk e una perfetta alchimia anche dal punto di vista umano. Si nota chiaramente che si divertono tra di loro e che non hanno bisogno di sovraincisioni o di basi registrate, tutto è vivo e pulsante. Andrea “the doctor” Mei (per anni il “terzo” Gang) con le tastiere e la fisarmonica crea sempre il giusto tappeto, i giusti riff e coordina con sapienza gli altri compagni di viaggio. Valerio Giambelli è un chitarrista di grande gusto, con un sound caldo e vintage, sempre misurato e mai invadente, però efficace nel dare il giusto colore ai brani. Non è da meno la sezione ritmica con il preciso basso di Mirco Marinetti e l’energica e tagliente batteria dell’ottimo Marco Mattei.
E poi c’è il pubblico, i fans, quelli che fanno centinaia di chilometri per vederlo dal vivo, quelli che ci sono sempre stati, anche nei momenti più difficili, quelli che lo sostengono con i loro cori , le loro emozioni, quelli che ogni volta sono capaci di stupirsi e di divertirsi. A questo punto, nonostante la fatica, Danilo Sacco riesce a portare avanti il concerto, grazie anche alla sua professionalità, che gli permette di dosare la voce nel giusto modo, una voce che nel corso degli anni è maturata e ha raggiunto una sicurezza e una potenza tale da considerarla la voce più bella del pop d’autore.Danilo Sacco parla senza freni, dedica commosso “ Un altro me” a tutte le vittime sul lavoro, si arrabbia verso certi talent e verso certa musica commerciale che invade le nostre classifiche. Il concerto scorre con alcune canzoni tratte dall’ultimo intenso lavoro “Gardé”, come la bellissima storia di amicizia e sport di “ Jess e Lutz” , la vita vissuta senza freni di “Best” o il pungente rock di “ Spazza via”.
C’è spazio anche per le due ottime canzoni scritte da Massimo Bubola per Sacco (“La lunga strada” e “Non ho santi in paradiso”) oltre alla riproposta de “Il cielo d’Irlanda”. Qualche ripescaggio dal secondo disco solista “Minoranza rumorosa” con “Ti aspetterò per sempre” e “Nati per vivere”. Non sono poi mancati gli omaggi al maestro Francesco Guccini, con “Auschwitz” e “Canzone per un’amica” e al periodo nomade con “Sangue al cuore” e “ Io voglio vivere” (accompagnata dal consueto lancio di coriandoli). A chiusura di concerto, il tormentone estivo “ La Senorita” (cover in italiano del brano “ Dance the night away” dei The Mavericks) con tanto di coreografie colorate da parte del pubblico. Un concerto insolito, che ci ha mostrato e confermato il talento di Danilo Sacco e mai come in questa serata, ci è sembrata adatta una frase tratta dal suo ultimo disco: “ Finché la forza reggerà, prenderò a pugni la realtà”…
Marco Sonaglia
Scaletta
Io mi ricordo
Un altro me
Jesse e Lutz
Best
Ti aspetterò per sempre
Sangue al cuore
La lunga strada
Canzone per un’amica
Auschwitz
Io voglio vivere
Nati per vincere
Il cielo d’Irlanda
Non ho santi in paradiso
Spazza via
Senorita
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