M’anam – M’anam

(Danù)

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Lasciamo perdere gighe e reels anche se siamo in Irlanda, Piuttosto pensiamo al passato, a una natura aspra e affascinante e a un mare che collega le culture a grande distanza. Questo è il motore che spinge il gruppo vocale e strumentale M’anam (la mia anima in gaelico) a proporre un folk che alcuni potrebbero chiamare world proprio per la capacità di comprendere più aree. Principalmente l’Islanda lontana quanto vicina nello spirito isolano e nel mare che bagna le coste. Così la formazione si avvale della voce di Bjorni Guomundsson in alcuni brani che ci portano tra i suoni vichingi (Deyr Fé) e dell’Islanda moderna (Gunnarsholmi di Jons Hallgrimsson). Nel disco l’Islanda è la tappa intermedia dopo l’Irlanda degli inni latini, della poesia gaelica e prima di uno sguardo che viene rivolto a est (Gran Bretagna con The Sheep Stealer, folksong con voce solista Fergus Cahillane) e al mondo francofono (la cajun La Chanson de Mardi Gras, con voce solista Cian O’Donnell). Un viaggio in musica diverso dal solito, con brani scelti nella sequenza corretta, e con un’ottima resa vocale che è preponderante anche per puntare sui testi. Esperienza che sicuramente dal vivo può affascinare più che su disco.

Michele Manzotti

Tagged folk, Irlanda, M'anam, world music