(Stradivarius)
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Abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare dal vivo il percussionista di Reggio Emilia in occasione di un concerto del Berlin Piano Percussion Ensemble alla Konzerthaus della capitale tedesca. Ci piace sottolinearlo perché un cd con soli suoni di percussioni è ascoltato più facilmente se abbinato all’immagine dell’esecutore e alla sua manualità con gli strumenti. Simone Beneventi ha raccolto quattro autori, con tre composizioni a lui dedicate, utilizzando prevalentemente percussioni in legno (da qui il titolo del disco) a suono indeterminato. Le musiche dei quattro autori, David Lang, Silvia Borzelli, Johan Svensson e Riccardo Nova, presuppongono una grande tecnica dell’esecutore per sottolineare non solo il ritmo, spesso irregolare, che le caratterizza. Ma anche quella propensione alla cantabilità che un percussionista di esperienza sa trovare negli strumenti e il legno si presta meglio del metallo a questa attitudine. Non per niente il titolo dell’album parla di canzoni così come sono dodici le Songs che fanno parte della suite di Svensson chiamata One Man Band. Wooden Songs apparentemente può parlare solo ad addetti a lavori o a cultori della contemporaneità colta. Invece consigliamo anche di apprezzarne la ricerca verso ritmi e suoni primordiali e una prassi esecutiva che sconfina in quella jazzistica. E, perché no, si può anche ascoltare l’album come sottofondo durante una buona lettura.
Michele Manzotti
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