(Vrec Musical Label – Audioglobe)
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Rinascere, ‘Reborn’. La vita riparte in un mondo futuribile, in un deserto che ha un passato sì, ma di cui si mantiene solo un’esile memoria, fragili tracce di natura. Forse la vita si tradurrà in un’anima digitale, racchiusa in uno scafandro da astronauta. Per raccontare questo universo parallelo, l’unico linguaggio è il rock progressivo e i ‘profeti’ a cui è affidato il compito di esprimerlo sono i Blind. La band pistoiese presenta con queste premesse il proprio album d’esordio, “Youmanity”. Il titolo gioca su un’assonanza dai toni amaramente ironici. Il quintetto ha raccolto undici tracce in lingua inglese. Il rock destrutturato e scardinato da ogni punto di riferimento si fonda sul cantato evocativo della voce di Andrea Betulanti (ex Anvil Theraphy) e sulle scelte chitarristiche di Pietro Giotti. Le tematiche, dall’obbedienza al sistema sociale ai pregiudizi, scoprono scenari ed atmosfere che spaziano dal rock-prog a qualcosa di più psichedelico e immaginifico. “Grazie per tutte le vostre bugie/ Ho trovato la mia verità”. “Thank You” è una confessione dark, una ballata in salsa british, lo stile che più di ogni altro permette ai rocker di raccontarsi. Il riff, la vera firma musicale del rock, ci accompagna i dubbi amletici di “What Remains”. “L2501 (Reborn)” ci conduce in un orizzonte sconfinato musicale, dove si allungano mirabilmente, nel sogno di un futuro anteriore, voce e chitarra psichedelica.
Laura Tabegna
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