E’ quasi un millennial, in ogni caso amaramente ironico, Buva (al secolo Valerio Buchicchio). Artista impegnato da tempo in molte collaborazioni musicali di alto livello, il cantautore pugliese ha scelto un titolo incredibilmente profetico per il suo primo disco. “Quarantena” non si riferisce infatti alle conseguenze della pandemia che ha immobilizzato il mondo in questo 2020. Il musicista ha pensato a un termine che definisse in maniera filosofica il suo ritiro interiore, artistico. Ne è uscito un lavoro di dieci tracce, un disco capace di raccontare l’odissea emotiva di un trentenne attraverso il retroterra musicale dell’artista. “Le faremo sapere” è il primo brano, quasi un inno sarcastico alle contraddizioni del nostro mondo. L’assurda e inconcludente tautologia dell’invio dei curricula e della ricerca del lavoro è raccontata percorrendo ritmi pop e ironicamente leggeri. La recita dell’articolo 1 della Costituzione italiana, quello che ricorda che siamo una Repubblica fondata sul lavoro, si trasforma in un ritornello da jingle di tormentone da spiaggia. Il lavoro musicale dell’artista è molto sottile e svela la sua capacità di percorrere suggestioni e linguaggi. Con una insostenibile leggerezza alla Battisti, Buva racconta il suo senso dell’amore, della denuncia sociale. “Amore brasilero” è una dichiarazione cifrata verso il sound sudamericano, di cui il cantautore fa uso e consumo con appassionata fantasia. L’amore è presente e assente, come tutti i grandi miti nell’era della precarietà. Lo dimostrano le canzoni “Insieme”, “L’amore è nei particolari”, “A prima vista”. Il disco è autoprodotto in collaborazione con Emanuele Brignola (unica eccezione è il brano “Sud”, prodotto da Maurizio Mariani). Si segnala la presenza di musicisti quali il batterista Piero Monterisi, (collaboratore di Daniele Silvestri, PFM, Gazzè e Barbarossa), e Jose Ramon Caraballo Armas, percussionista e trombettista cubano da anni al fianco di Daniele Silvestri.

Laura Tabegna