(Agualoca Records)
Pagina Facebook Maria Mazzotta
Nell’allitterazione del titolo, che è anche un ossimoro, Maria Mazzotta sintetizza tutta l’anima della musica tradizionale. “Amoreamaro” è un omaggio a quel sentimento che fa gioire e soffrire allo stesso tempo, che rende forti e vulnerabili. Un conflitto simile, ugualmente profondo, di amore e nostalgia, è quello che in Brasile chiamano ‘saudade’. L’ultimo disco della cantante salentina, tra le più amate della world music, è un inno all’amore, così come cantato per secoli dalle voci della tradizione. Il Sud e le sue vibrazioni, il Mediterraneo e i suoi umori si mescolano nelle 10 tracce, tanto spontanee quanto espressione di uno studio approfondito. Dopo quindici anni insieme ad uno degli ensemble più importanti della world music, il Canzoniere Grecanico Salentino, Maria Mazzotta ha scelto la carriera da solista. Per lei la musica è una vocazione spontanea, ma anche il frutto di una continua ricerca. Accanto alla cantante troviamo Bruno Galeone, con l’incursione del percussionista Bijan Chemirani e del didjridoo di Andrea Presa. Dei dieci brani due sono composti, quattro arrangiamenti di musiche tradizionali e gli altri d’autore, ma rielaborati dalla sensibilità dell’artista. I due inediti: “Nu me lassare” rende omaggio alla terra della cantante, il Salento; “Amoreamaro” è una pizzica, rito catartico dal climax ascendente, tipico del ritmo della taranta. Citazioni di grandi si prestano alla duttilità musicale e linguistica di Mazzotta. Nascono così le canzoni “Lu pisci Spada” di Domenico Modugno, “Tu non mi piaci più” interpretata con successo da Gabriella Ferri e “Rosa canta e cunta” della grande siciliana Rosa Balistreri.
Laura Tabegna
Tagged folk, Maria Mazzotta