(Italia 2020, 90 minuti)
Regia di Elisabetta Sgarbi
Giornate degli autori 77a Mostra del Cinema di Venezia, 9 settembre 2020
Nella locandina del film Gilda Mariani, interprete del brano Gam Gam Ki Elekh
Il liscio come musica dell’anima. Ma anche della terra, “terrosa” come viene definita nel film, nel senso di radicata, concreta. Un mondo popolare che si incrocia con un’altra attitudine, quella del rock che a sua volta viene da un modo diverso di espressione popolare legata al ritmo. Si balla con l’uno e con l’altro, quindi era nel destino che i due pianeti si incontrassero. Come? Grazie a Riccarda Casadei, figlia del capostipite musicale Secondo, che ha fatto incontrare il clarinettista Moreno “il Biondo” Conficconi e il rocker Mirco Mariani. Nasce così Extraliscio, nato come fenomeno di culto di cui a un certo punto si innamorano lo scrittore Ermanno Cavazzoni prima e la regista Elisabetta Sgarbi poi. Il film, presentato alle Giornate degli autori della 77ª Mostra del cinema di Venezia, presenta non solo la nascita e il presente di Extraliscio, ma ne fa intravedere un futuro importante. La fusione tra Folk romagnolo e Rock indipendente è talmente dirompente che anche tanti big della musica guardano ad essa con interesse prendendo spunti o partecipando alle avventure musicali. Primo fra tutti Jovanotti che riconosce ai brani in ¾ una nobiltà dal punto di vista espressivo, proponendo il valzer “Sbagliato”. Poi Elio con il suo “Valzer metafisico” oltre a Orietta Berti che ha partecipato al singolo “Merendine Blu” con Lodo Sguenzi dello Stato Sociale.
Ma al di là degli artisti di fama, il lavoro di Elisabetta Sgarbi va molto più a fondo. Grazie a Ermanno Cavazzoni, prescelto nelle vesti del narratore, la storia del progetto pesca le radici della forma musicale. Le evidenzia nel suo plasmarsi con il passare dei tempi e con i protagonisti nel loro ruolo. Il cantante Mauro Ferrara, il clarinettista e polistrumentista Moreno il Biondo, il chitarrista Mirco Mariani sono le tre punte di una squadra dove i musicisti sono tutti all’insegna dell’eccellenza a partire dal Maradona del sax Fiorenzo Tassinari. Compaiono poi i protagonisti della Romagna come Roberta Cappelletti, la prima donna caporchestra, Armando Savini, già sul palco di Sanremo, e poi i ballerini con Bruno Malpassi in testa che spiega spirito e tecnica dei vari stili. Ospiti anche i componenti della compagnia teatrale toscana Gli Omini, che con Extraliscio hanno portato sul palco lo spettacolo “Gran Glassé”
Tra i momenti musicali che definiamo senza ombra di dubbio entusiasmanti, l’esecuzione del brano “Alla fermata” su una barca nel Delta del Po in una giornata di pioggia con i pescatori che si avvicinavano e un’improvvisazione Conficconi-Mariani-Tassinari (nello studio Labotron davanti agli occhi di Biagio Antonacci) in cui gli appassionati di Folk britannico hanno trovato momenti familiari. Ma anche la presenza del pianista classico Michele Sganga nel brano “Dolore” che evidenzia echi chopiniani, e “La Sfida” consueta prova di bravura nei concerti con Tassinari e Conficconi virtuosi in evidenza. Elisabetta Sgarbi mette in risalto la già citata anima popolare, tirandone fuori un’operazione dal carattere colto perché sincera negli intenti e gestita dai protagonisti con una professionalità impeccabile. Una storia che fa ricca un’intera regione che ha dimostrato di sapersi espandere al di là dei suoi confini
Michele Manzotti
La seconda proiezione del 9 settembre 2020 nella sala Edipo ha visto la premiazione del film da parte di Andrea Purgatori, presidente delle Giornate degli Autori, che ha consegnato a Elisabetta Sgarbi la targa del premio Siae.
Trailer del film
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