(Produzione indipendente)
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Questo è il secondo album a lunga durata del chitarrista jazz toscano che ha già molte collaborazioni ed esperienza acquisita in Italia e all’estero. Unknown Path vede Zampini leader di un quintetto in cui l’ospite d’onore è il trombettista russo Alex Sipiagin. con Xavi Torres al pianoforte, Michelangelo Scandroglio al contrabbasso e Bernardo Guerra alle percussioni. Va detto che Zampini è un ottimo primus inter pares lasciando molto spazio all’inventiva dei colleghi, in particolar modo a Sipiagin, il quale trova nelle composizioni del chitarrista terreno fertile per improvvisazioni e dialoghi con gli altri componenti dell’ensemble. Sono proprio le tracce scritte da Zampini il punto di forza del disco: l’eredità del bop è evidente. ma anche la voglia di sviluppare i momenti melodici e di sperimentare qualche rottura delle strutture armonico-ritmiche. Consigliamo in particolar modo l’ascolto di Last Hope, di Mr X, della ballata Ternoot, il lungo finale di View From DH. Unico standard del disco è Cyclic Episode di Sam Rivers, una rilettura rispettosa e di ottimo livello. Così come l’album, che potrà piacere a molti appassionati.
Michele Manzotti
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