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l’Albero – Solo al sole

24 novembre 2020 by pdb in Dischi, Recensioni

(Santeria Records / Audioglobe)
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Ogni evoluzione contiene in sé una citazione del passato. Nei cicli della musica, l’eterno ritorno di Andrea Mastropietro, in arte l’Albero, è verso il grande cantautorato italiano. Questo viaggio contemporaneo nel sistema ‘solare’ sonoro, leggero, italiano si chiama “Solo al sole”.  Il disco è interamente scritto, arrangiato e prodotto da Mastropietro e l’Albero è il suo progetto solista in italiano, dopo l’esperienza con il gruppo The Vickers. Nell’universo del cantautore vibrano chitarre acustiche, sintetizzatori analogici, sax e, soprattutto, la voce. “Solo al sole” è un vero manifesto musicale. “Vita nuova dalla cenere”, canta Mastropietro, è simbolo di una rinascita artistica, di una fenice che si libera dalle ceneri di un grande passato. Il riferimento è a quell’olimpo di cantautori di cui la voce del cantante contiene in sé tutte le citazioni: le inclinazioni delicate di De Gregori, l’aura mistica di Battiato, l’intimità infinita di Battisti. Nel brano che dà il nome al disco la musica ha un andamento ascensionale, che presto trova un ritmo pop, per poi evaporare in una nuvola di sogni e nuovi orizzonti, tra suoni sintetici e acustici. Più tradizionale nella struttura musicale è la nostalgica “Dalida”. Il doppio tributo alla cantante naturalizzata francese e a Luigi Tenco gioca nel contrappunto di citazioni del passato e innovazioni contemporanee. Il senso vero di questa canzone si trova nel contrasto emotivo dell’allegra metrica di parole e ritmo con il dolore in sordina di un lutto ancora non elaborato. “Seduta in un caffè…”: l’incipit di “Quando viene sera” crea l’aspettativa della voce di Battisti che scorre lenta nella luce. La voce, il fil rouge di questo album, è invece quella di Mastropietro, capace di condurci in dimensioni piene di atmosfera. l’Albero è un Orlando sognatore che cerca la luna nella musica, navigando in un continuo cambio di prospettiva, dall’alto verso il basso e viceversa. Questo disco ci regala una lirica romantica, fatta di strofe sintetiche, di parole semplici, immediate, ma capaci di aprirci mondi densi di emozioni. Parole che ci liberano.

Laura Tabegna

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