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Naomi Berrill – Suite Dreams

29 novembre 2020 by pdb in Dischi, Recensioni

(Sonzogno / Warner)
Pagina Facebook Naomi Berrill

Nella foto di copertina e in quelle all’interno del libretto che accompagna il disco, Naomi Berrill non guarda mai l’obiettivo. Sempre accompagnata del suo strumento (il violoncello) si presenta in un contesto open-air, in mezzo alla natura, tiene quasi sempre gli occhi chiusi (o bassi), e sembra gustarsi quella pace che campi e boschi impregnano il suo animo. Una pace, una lievità che si specchia nel suo ultimo disco Suite Dreams, terzo lavoro a suo nome, in cui la musicista irlandese, ma fiorentina d’adozione, canta e suona anche chitarra, pianoforte e concertina (una piccola fisarmonica usata nella musica folk dell’“isola verde”). Quattordici brani a firma della Berrill suddivisi in tre suites (Silent Woods, Dance Suite e Playground Suite) dedicate e ispirate dal tema delle migrazioni, inteso nella sua più ampia contestualità, comprendendo i flussi che portano non solo gli uomini, ma anche gli animali e le piante a spostarsi per sopravvivere. E come sottolinea l’artista: «Cambiare vuole dire crescere. La propria identità è la moneta di scambio per accettare la diversità e chi non si apre a questo confronto perde un’opportunità».

La prima suite (Silent Woods) è composta dalle prime cinque tracce del disco. Tema ispiratore è la natura, agli alberi e alle stagioni, con la loro immobilità e nel contempo nel mutamento. La musica e la voce eterea della Berrill si confronta con l’incanto delle migrazioni, delle danze degli stormi di uccelli, delle piante che travalicano i propri habitat per adattarsi ad altri terreni, altri climi. Come succede nel bellissimo Parco delle Cascine di Firenze, a cui è dedicata la suite. Il successivo blocco di quattro canzoni sono racchiuse sotto il nome di Dance Suite cinque danze (due sono raccolte sotto un unico titolo); qui si sente l’animo più irlandese di Naomi, che esplora il rapporto tra musica classica e tradizione folk, prendendo spunto da generi musicali di pesi diversi, dove classica e popolare si fondono appunto in pezzi ispirati alla danza. Gli ultimi cinque brani compongono la Playground Suite in cui si respira un’atmosfera fanciullesca, tra canzoni, poesie, danze e melodie provenienti da differenti paesi, dove voce e violoncello si mescolano creando dinamiche e colori differenti, quasi a formare un folklore liquido. L’idea della danza si ripropone anche in questa suite, attraverso alcuni giochi di parole: Slide inteso come “scivolo” ma è anche un ballo irlandese; Swing che è allo stesso tempo “altalena” e il ritmo che ha caratterizzato gli anni ’20; Round è una canzone in forma canonica ma anche la giostra, o meglio detto un Roundabout o Carousel.

Per chi ancora non conoscesse Naomi Berrill, con Suite Dreams ha certamente l’occasione di avvicinarsi a una musicista e autrice di grande spessore e ingenio. Dotata di uno strumentismo leggero e di una voce delicata che però riesce a trasmettere fino in fondo il proprio messaggio. Di questo talento se ne accorto anche un violoncellista di prim’ordine come Mario Brunello, che per le note a questo disco scrive: «Un suono ben conosciuto, una voce che non ti aspetti. Il suono del violoncello: arpeggi sulle quattro corde che fan sembrare le armonie più leggere, pizzicati nervosi e delicati nello stesso tempo. La voce di Naomi, violoncellista, mi ricorda il suono di un carillon: per suonare si mette in moto e riesce, al contrario di sé stesso, a fermare il tempo di chi ascolta. Alla sua voce carillon e al suo violoncello, Naomi fa raccontare storie di natura, di cose semplici, trovando l’in-canto che ferma il tempo». A voi adesso scoprirla.

Riccardo Santangelo

 

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