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Recensioni

Patti in Florence

13 novembre 2020 by Michele Manzotti in Film, Recensioni

(Italia 2020, 97 minuti)
Regia di Edoardo Zucchetti
www.edozucca.com
www.festivaldeipopoli.org
www.fondazionesistematoscana.it

Foto 1, 2 e 4 (c) Marco Borrelli, foto 3 (c) Bambi Rovai

Quando si parla di Patti Smith a Firenze, il ricordo va subito al concerto del 10 settembre 1979. Nell’allora stadio comunale si presentarono 80mila spettatori, la cui presenza testimoniò la voglia di tornare ad ascoltare musica rock dal vivo in Italia, paese boicottato dai promoter stranieri dato che in ogni concerto importante scoppiavamo disordini. Trent’anni dopo Patti Smith tornò nella città che l’aveva consacrata star suo malgrado. Non solo per un concerto in Piazza Santa Croce, ma anche per una presenza fiorentina durata alcuni giorni con dibattiti, incontri ed esibizioni improvvisate come artista di strada. Edoardo Zucchetti ha raccolto il materiale dei due momenti storici, aggiungendone altro girato in occasione del concerto fiorentino del 2015.

Il risultato è Patti in Florence, un film (prodotto da Fondazione Sistema Toscana) che inaugura la 61a edizione del Festival dei Popoli (dal 15 al 22 novembre nella sala virtuale Più Compagnia). Una lettura che forzatamente deve tenere conto delle due date distanti 30 anni, complementari ma totalmente differenziate nel recupero del materiale. Nel 2009 infatti Patti Smith fu seguita costantemente dalle telecamere mentre per raccontare il 1979 le fonti, oltre alle testimonianze, sono legate alle fotografie, ai ritagli di giornale e spezzoni di audio. Quindi il film ha una suddivisione precisa: si parte dal 2009 per andare indietro di trent’anni, quindi si torna al 2009, con una coda dedicata alla collaborazione di Patti Smith con la formazione aretina Casa del Vento. In questa lettura escono fuori tanti aspetti della storia culturale fiorentina, specialmente del primo concerto.

Il ruolo delle radio (Radio Cento Fiori era l’emittente che curò l’organizzazione del concerto insieme al Partito comunista italiano), quello della stampa nazionale e locale, dei fotografi. Soprattutto la risposta di Firenze di fronte a un avvenimento fino ad allora sconosciuto. Una storia a lieto fine nonostante le tante difficoltà (fu la Pfm a concedere l’impianto del concerto), sia per la città sia per Patti Smith e i suoi musicisti che non avevano mai suonato davanti a una folla del genere. La celebrazione di trent’anni dopo (I was in Florence) ha avuto come caratteristica fondamentale il rapporto con Firenze, le strade, le persone, i giovani musicisti. Su tutte evidenziamo la testimonianza di Lenny Kaye, collaboratore musicale di Patti Smith dal 1971, che racconta emozioni e sensazioni vissute dal palco. Una cronaca che è diventata storia, ribadita ancora una volta grazie a questo film

Michele Manzotti

 

 

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