(Bitsound Music)
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Secondo disco per la cantautrice salernitana Alfina Scorza dal titolo “Le lettere di Jo”, a cinque anni di distanza da “Di rosso e di sensualità”. Il lavoro è un compendio sull’universo femminile, con le sue paure, le sue incertezze, le sue battaglie, le sue conquiste, gli affetti, gli amori e il titolo è un chiaro riferimento al personaggio anticonformista di Jo March nel romanzo “Piccole donne” di Louisa May Alcott, pubblicato nel 1868. “La sua vanità” ( “Ma l’amore non ha più senso, senza slancio, senza lealtà, le sue scuse e i suoi racconti, le sue beghe e la sua vanità”) che apre il disco con le sue atmosfere etniche, è il grido di una donna stanca di essere moglie e madre, si prosegue con “Ma quando scende la sera ” ( “E quindici anni sono tanti e la differenza sta nel fatto che tu creda ancora in ogni fantasia, che il desiderio non sarà una bugia, io credo invece che sarà un momento e poi andrai via”), dove il pianoforte e il violino ci portano a ritmi di tango, “Svegliali tu” ( “Non avevi ancor quindici anni, qualcuno ricorderà che avevi un cuore”) è un bellissimo duetto con Brunella Selo, le due voci si intersecano perfettamente e l’uso del dialetto rafforza il pathos nel raccontare la storia della giovane Carolina Picchio, morta suicida per cyberbullismo, un dolce pianoforte e un soffice tappeto di archi colorano “Lettera” ( “Ma che cos’altro puoi fare? , non dar retta ai sogni, ma la vita mi portò ad un limite, ricordi com’ero che cosa volevo per me, io non cambierò e voglio ancora gridartelo”), si ritorna ad atmosfere arabeggianti con ” Quadro imperfetto” (“Cuore che nella mente ha i suoi silenzi, cuore che ci consola tra due amanti, cuore che lei non c’è più per nessuno e quel sogno inaspettato afferrerà”), ” Così sia ” (“Quante storie passan per la mente, Carla vive nel presente con la beffa di un lavoro onesto che dà un futuro, quante vite mia Maria Giovanna hai salvato, ma la gente dice sempre bella sciagurata che fai sei Madre”) è una sorta di preghiera laica che tocca il tema del precariato con ritmi in levare di chitarra elettrica ed archi, le note singhiozzate di un Bandoneon sostengono ” Rosamarina” ( “La santa è nella piazza , tra le stelle clandestine, fuochi e luminarie, frittelle alle bambine e io ballo per ricordare il respiro del mio paese, le mani lungo i fianchi, due passi indietro e uno obliquo in avanti” ) una storia di emigranti in Argentina dal sapore di tango, scritta dal grande Andrea Parodi, la fisarmonica e la chitarra classica in stile funky sostengono ” Scegli te ” ( “Marta corri sola tu! Le tue paure, le tue preoccupazioni, ora coltelli con le lame in plastica e che cosa importa a te? Una famiglia, cura e dedizione, ma ciò che conta lo sai ben tu vai..”) un invito a fare le proprie scelte, senza ascoltare troppo le chiacchiere della gente. La chiusura del disco è affidata ad una cover di Celentano ” Storia d’amore” , dove Alfina mischia le carte in tavola, cantando il testo tutto al femminile, ne esce fuori una versione seducente, dove il tango prende il sopravvento, grazie anche all’ottimo intreccio tra i virtuosismi della chitarra classica e l’incalzare degli archi. La produzione e gli arrangiamenti sono di Alfina Scorza e di Pasquale Curcio (chitarre, basso, piano e tastiere), con il quale la cantautrice ha scritto quasi tutte le canzoni del disco, la produzione esecutiva è di Tino Coppola, le belle foto in bianco e nero sono di Pasquale Lopardo. Alfina Scorza si conferma una cantautrice passionale che riesce ad unire una bella pasta vocale, con una tecnica sicura a delle notevoli doti interpretative, senza tralasciare quel filo di eleganza che rende significativo questo lavoro.
Marco Sonaglia
Tracce
La sua vanità
Ma quando scende la sera
Svegliali tu (con Brunella Selo)
Lettera
Quadro imperfetto
Così sia
Rosamarina
Scegli te
Storia d’amore
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