( (((belle sound)))-Yep Rock / Audioglobe)
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Nella folta schiera di cantautori americani Chuck Prophet ha un ruolo primario. Californiano, già componente dell’avventura Green On Red, si muove benissimo in un linguaggio rock nell’approccio, ma non necessariamente nel risultato sonoro. Specialmente in questo ultimo disco dove indulge a sonorità più tranquille (che generalmente in un disco si trovano alla quarta e quinta traccia per spezzare gli andamenti veloci). Questo è un disco più introspettivo del solito e che narra, come dice il titolo, di una terra che il tempo ha dimenticato. High ad Johnny Thunders, Paying My Respect To The Train, Willie and Nille, Meet Me At The Roundabout ne sono esempi significativi, ma ci sono anche brani dark come Nixonland o più vicini al rock’n'roll quali Marathon, Fast Kid e Womankind che completano degnamente il quadro della raccolta. Un ottimo prodotto, come era da attendersi da un musicista del suo valore, che evidenzia la sua vocazione melodica e la grande qualità della scrittura.
Michele Manzotti
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