Recensioni
Miles Nielsen & The Rusted Hearts – Ohbahoy
(Produzione indipendente)
www.milesnielsen.com
Permettete un consiglio. Se mai vi capiterà di imbattervi in questo CD, salite in macchina, infilatelo nella apposita apertura della radio per I CD, imboccate una lunga arteria stradale, stabilite una moderata velocità e il tragitto vi rasserenerà la giornata, perché è quel tipo di ascolto anche da, on the road, catalogato nella sfera musicale rock, con delle sobrie aperture pop, a metà fra un suono mainstream e accorgimenti personali, tutto proposto con sonorità rotonde, accattivanti e mai debordanti, un genere che ha una sua classe, spesso in onda un po’ ovunque nelle radio. Probabilmente la morte di Tom Petty deve aver scosso anche il cantante/chitarrista Miles Nielsen di Rockford, Illinois, ispirato non poco dal musicista della Florida scomparso nel 2017, niente cover però, è piuttosto un tributo ma con tutte tracce autografe. L’ascolto non deve essere condizionato dal pensiero verso Tom Petty, perché il disco ha una sua natura che riflette più sguardi verso sonorità medio lente. Deciso ma accattivate è il ritmo che anima Hands Up e Howl At The Moon, mentre sognante è la ballata elettroacustica Ghost, per poi Miles Nielsen e soci, concedersi un passo rock più risoluto, Overpass, per poi tornare nell’alveo di quell’impasto di atmosfere piacevolmente coinvolgenti, Big 3, Life Is (Hard Enough), Hannah.
Silvano Brambilla
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