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foto (c) Michael Wilson
Bentornato Steve Cropper. E’ forse superfluo raccontare la sua storia, perché basta fare due nomi: Booker T & The MG’s e la Blues Brothers Band, di cui è stato componente fondatore, oltre a collaborazioni All Stars. Il chitarrista ha anche caratterizzato il suono Soul e Rhythm’n'blues in decenni di attività. Però questo Fire It Up è uno dei pochi album solisti di Cropper, il cui primo lavoro in questa veste è del 1967. Lo affianca un gruppo di musicisti con il cantante Roger C. Reale. Cosa ci possiamo aspettare da un disco firmato dal chitarrista, se non il suono che lo ha caratterizzato negli anni? Così è, e per fortuna. Un disco di canzoni nuove che si candidano a diventare classici contemporanei del genere, o in un altro caso, a divertire chi le ascolta a casa o in auto. La traccia titolo, Far Away, The Go-Getter is Gone fanno parte del primo gruppo, ma citiamo anche la strumentale Bush Hog che ricorda in parte l’atmosfera di Last Night di Booker T nonostante il ritmo differente. I’m Having it, Heartbreak Street. Il disco si può ascoltare tutto di un fiato, ringraziando il chitarrista bianco che è una delle colonne della black music.
Mr Cropper, abbiamo ascoltato il disco e l’impressione è quella di grande potenza sonora e di ritmo. Sono tutti brani scritti da lei?
“Si, ho fatto tutto io nonostante il periodo di pandemia. La cosa buona è che il produttore del disco, Jon Tiven, ha uno studio qui a Nashville: ne ha allestito un apposita parte per la registrazione e qui sono state realizzate le tracce, che alla fine mi hanno dato molta emozione. Alcune canzoni erano nella mia testa da tempo e il periodo di pandemia ha fatto in modo che potessi concluderle. E’ andata bene, ciò che mi piace dire e come se fosse un album degli anni Sessanta. Un modo per ricollegarmi al mio primo album e fare in modo che chi ascolta Fire It Up possa mettersi a ballare. Specialmente dopo questo periodo, è bene che la gente si scateni e balli”.
Forse è proprio grazie a tempi come questi che è riuscito a fare un album solista, dato che abitualmente lei è sempre su un palco?
“Certo, è curioso stare in studio per un tempo lungo. Mi ricordo Infatti quando suonavo con i Blues Brothers eravamo continuamente in viaggio per i nostri concerti. Inoltre dopo la registrazione abbiamo fatto all’interno dello studio stesso anche tutto il lavoro di missaggio”
Essendo un disco a suo nome, ci aspetteremmo anche una sua prova alla voce…
“Non mi considero un cantante: essendo anche un produttore, conosco i miei limiti, anche se sono intonato”
Porterà i brani del disco in tour quando sarà possibile farlo di nuovo?
“Vedremo cosa succede: mi auguro di poter proporre l’intero disco da vivo con Roger. Ma sono impegnato con un altro gruppo a Key West per uno spettacolo in una data da programmare: non so se avrò tempo e modo di suonare alcune di queste canzoni. Penso che il pubblico in questa occasione voglia ascoltare ciò che ho sempre fatto fino ad ora”
Lei è molto conosciuto nel per la sua militanza nei Blues Brothers (oltre che dai fan del Soul per la sua militanza in Booker T & The Mg’s). Al di là dei tempi e dei musicisti insieme a lei, che differenze ci sono tra la proposta dei suoi anni passati e quella attuale?
“Rispondo dicendo che il mio nuovo disco contiene canzoni nuove, non delle cover. Con Booker T e i Blues Brothers eravamo noti per le nostre cover. Il nostro maggiore hit con i Blues Brothers è stato Soul Man, mentre gli album con Booker T erano più equilibrati con gli originali (tranne uno di soli brani nuovi agli inizi degli anni Settanta)”.
Qual è attualmente la situazione musicale negli Stati Uniti dal punto di vista creativo?
“Negli ultimi anni buona, anche se ora trovo un po’ più di originalità sentendo ciò che viene fatto in Inghilterra Poi, per quanto mi riguarda con questo disco voglio solo che la gente si metta a ballare. Che festeggi e si diverta, che memorizzi i testi, i titoli. Penso che sarà così”.
L’ultima domanda riguarda la grande fortuna della Soul Music, Se qualcuno le chiedesse un brano che la rappresenta al meglio cosa risponderebbe?
“E’ una bella domanda. Non saprei dire se c’è una canzone di questo tipo. Mi viene in mente che anche la musica da discoteca dei Settanta viene dal rhythm’n'blues, ma la mia intenzione di fare ballare la gente è esattamente quel tipo di suono e sono convinto di avere centrato l’obiettivo”.
Michele Manzotti
Tracklist
Bush Hog Part 1
Fire It Up
One Good Turn
I’m Not Havin’ It
Out of Love
Far Away
Say You Don’t Know Me
She’s So Fine
Two Wrongs
Heartbreak Street
The Go-Getter Is Gone
Bush Hog Part 2
Bush Hog
Tagged Blues Brothers, Booker T & The MG's, Jon Tiven, Rhythm'n'blues, Soul, Steve Cropper