(Musica di Seta)
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Quando le donne cantano insieme sono capaci di raccontare con una sola voce le mille verità del mondo. Cantastorie e autrici, dodici voci femminili riflettono nella musica le sfaccettature della vita contemporanea, con le ombre e le speranze. La musica è luce e la voce è storia che apre la mente. Questo è Benvenute, il nuovo album/raccolta che riunisce dodici cantautrici italiane, dodici voci femminili che raccontano la donna e la sua condizione sotto vari aspetti: sociale, familiare, lavorativo, esistenziale. La direzione artistica è di Chiara Raggi e Michele Neri. Il ricavato delle vendite dell’album, in formato Cd, sarà interamente devoluto al Punto Rosa di Santarcangelo di Romagna, associazione che sostiene le donne con carcinoma mammario. Per acquistare il cd si può visitare il sito dell’etichetta
Flo – L’uomo normale
Nel vortice di arpeggi di chitarra, la voce pulita e sensuale denuncia la ‘banalità del male’ de “L’uomo normale” . “Mezzanotte tesoro, cammina veloce. Quando arrivi a casa scrivimi, che è pieno di indiani…”
Francesca Incudine – No name
Quasi una filastrocca, un mantra doloroso, racconta la tragedia di 146 operai, di cui 129 donne, uccisi nel 1911 nell’incendio Triangle Waist di New York, la “fabbrica delle camicette bianche”. “Né volti, né nomi, una stele, un addio, un tacco rimane, un anello, l’oblio, in 146 bruciammo a marzo…”.
Paola Rossato feat. Doro Gjat – Non dormo
Ritmo, quasi rock, eppure tautologico. Si avvita su se stessa la velocità della vita, di quel diritto, dovere, privilegio che si chiama lavoro, forse carriera, forse dipendenza, alla fine disagio, meglio ancora burnout. “Mi han detto “Corri!”, ma più corro e più mi spezzo e più lo so che non gli basta…”
Ilaria Pilar Patassini – Eccomi
La fine della guerra con se stessi, un nuovo inizio, la maturità che insegna a lasciare andare. Delicatamente ispirata a “Il Pianto della Scavatrice” di Pier Paolo Pasolini. “Un sasso che corre sul mare /un sasso bianco e caldo di sole/ sono io a lanciarlo / lui andrà dove vuole”.
Sarah Stride – Schianto
Dedicata agli acrobati dell’esistenza. La canzone, di chi non sa volare e si schianta per terra, ha la sensualità della ballata rock. C’è chi non trova mai posto da nessuna parte. E forse ad un certo punto smette di cercarlo. E rimane dappertutto. “Sacrosanto è chiedere il mio posto ad alta voce. Senza peso infilata nel cielo”
Giulia Pratelli – Le cose da fare
Mille cose a cui pensare, la lista dei posti da evitare: salvarsi ogni sera e condurre una vita normale. Sono le cose che le donne devono fare, evitare, per avere una vita normale. Un punto di vista poetico ci inchioda alla realtà silenziosa di tutti i giorni. “Chi aveva ragione, della ragione che se ne fa? Io ero stanca per continuare la guerra. Ci vuole un attimo…”
Eleonora Betti – Libera
Libera è una canzone, una bambina, una donna, una forza. È la vita. La voce della cantautrice, capace di virtuosismi magnetici, si libera come il vento, come una canzone popolare, che appartiene solo all’anima del suo tempo. “Libera è la mente di chi non si sente uguale, al modello imposto da chi vuole un mondo da controllare”.
Ilaria Porceddu – Tabula rasa
Il pianoforte introduce il grande protagonista della vita, l’amore. “Eros è un demone”, diceva Socrate. Nell’atto di fare l’amore mostriamo davvero chi siamo. E alla fine, quando la coscienza riprende dominio dei pensieri, il cuore (innocente) ritrova una tavoletta di cera vuota, su cui poter riscrivere una nuova storia. Una “tabula rasa”.
Giorgia Bazzanti – Famme giocà
Nel gioco amoroso, la donna da oggetto diventa soggetto, al di là di pregiudizi e stereotipi. La forma dialettale sottolinea l’atmosfera di confidenza, naturalezza e spontaneità. La donna è anche questo: leggerezza e seduzione, sirena ammaliante e amica, gioco e scompiglio. “Piglia coraggio, adesso viemmi a bacia’”.
Marlò – La donna di scorta
Non ci sono aspettative, spiegazioni, domeniche. Per la ‘donna scorta’ ci sono solo avanzi di cuore. La vogliono tutti, ma solo per un po’. Merita una canzone, la donna scorta. Questa canzone è stata il modo di dare un “nome alle cose” e quindi vederle e iniziare a risolverle. “La donna di scorta è quella delle tre. E’ quella delle due ore”
Katres – Coiffeur
Una musica vagabonda, una storia picaresca, una voce zingara ci accompagnano al ritmo del cuore in un viaggio di cambiamento. “Partirò col mio bagaglio mezzo vuoto/ Partirò, ho i sogni chiusi in una mano/ Partirò dalla testa/ Il cambiamento di una donna parte/ Sempre dalla testa”.
Veronica Marchi – La musica fa male
Il talento e l’ansia da prestazione, il coraggio di cantare. La musica fa male. Dalla gola nasce la storia di una donna che ha scritto un brano per fare pace con il suo passato. Il titolo è fuorviante, il dolore è quello utile per passare attraverso le cose e restituirle sotto forma di bellezza. “La musica è una voglia che gira su se stessa e non ti dà risposte, che quelle che hai già in testa”.
Laura Tabegna
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