(Dialtone Records)
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La domanda ci è venuta spontanea. Visto il cognome, la professione, e la giovane età, potrebbe essere una nipote del leggendario Rufus Thomas? La risposta è no. La cantante neroamericana proviene dalla Louisiana, Mansfield per la precisione, cresciuta ascoltando, Muddy Waters, Jimmy Reed, Johnny Taylor, e con tanta voglia di cantare. Si dice che da piccola ha iniziato prima a cantare che a parlare, e man mano che cresceva ogni situazione era buona per farlo, in chiesa, in un juke joint, in macchina e, con successo, in Giappone, Honk Kong ed Europa. E’ dotata di un carattere stilistico/interpretativo di alto profilo, proiettato nella configurazione di un blues elettrico che rafforza la tradizione con lo sguardo di oggi. Ascoltandola non ci vuole molto a capire che è in possesso di potenzialità vocali che le permettono di cantare con naturalezza, senza ricorrere a forzature e/o accomodamenti per essere apprezzata su larga scala. Per il suo esordio discografico, il boss della etichetta texana Dialtone, Eddie Stout, ha radunato un manipolo di musicisti le cui caratteristiche sono molto note in ambito blues e dintorni. Dal chitarrista Johnny Moller e suo fratello Jason alla batteria (entrambi sono anche componenti dei Fabulous Thunderbirds), il bassista per tanti/e, Chuck Rainey, e Lucky Peterson tastiere e voce. La presenza di quest’ultimo, certifica che le registrazioni del disco sono state fatte prima del 17 Maggio 2020, giorno della sua scomparsa, avvenuta proprio a Dallas, dove risiedeva, e sede della Dialtone e delle registrazioni le quali, le abbiamo ascoltate dal vinile con cinque tracce per lato, mentre l’edizione in cd ha qualche bonus tracks. Per Crystal Thomas è un esordio ragguardevole, con il verbo del blues perno fondamentale di tutto il disco. Fra le prime tracce ci si imbatte in un armonioso blues, I Don’t Worry Myself, nella ballad, Ghost Of Myself, e nello strumentale, Blues Funk, dove la Thomas suona il trombone, strumento che ha imparato a suonare quando era ragazza, perché scartato da suo fratello. Ci sono anche dei musicisti aggiunti, utili alla riuscita del disco, avanti dunque con lo slow blues, One Good Man, e con un bel passo fra passato e presente, Can’t You See What Your Doing To Me. Nelle ultime due tracce c’è la presenza solo di Crystal Thomas e Lucky Peterson, organo e piano, nell’intima The Blues Ain’t Nothing But Some Pain, mentre in Let’s Go Get Stoned si uniscono in un duetto al canto.
Silvano Brambilla
Tracce
I’m A Fool For You Baby
I Don’t Worry Myself
Take Yo’ Praise
Ghost Of Myself
Blues Funk
One Good Man
No Cure For The Blues
Can’t You See What Your Doing To Me
The Blues Ain’t Nothing But Some Pain
Let’s Go Get Stoned
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