Se n’è andato qualche giorno fa uno dei musicisti e autore chiave della rinascita del Jump-blues, James Harman nativo dell’Alabama, che frequento’ l’elite del Blues di Chicago negl’anni d’oro per poi stabilirsi in California intorno agl’anni 70, suonando a destra e a manca con la sua Icehouse Blues Band, poi Those Dangereous Gentlemen. Lì cominciò una carriera che lo ha portato ad incidere più d’una quindicina di album con il fior fiore dei Bluesmen Californiani. Nel primo album Thank You Baby (Enigma) del 1983, alle chitarre ci sono Kid Ramos e Hollywood Fats, il primo uno dei migliori chitarristi del West Coast Blues, l’altro meteora luminosissima che aveva già marcato indelebilmente gl’animi con la Hollywood Fats Band e un disco omonimo nel 1979, diventato pietra miliare del Jump-blues. In più, una sezione ritmica, Stephen Hodges alla batteria e Willie Campbell al basso, che diventerà un marchio di fabbrica. Discepolo acclarato di Sonny Boy Williamson II, Harman possedeva un timbro personalissimo di voce, riconoscibile di primo acchito, dove un mezzo falsetto e un timing impressionante compensavano abbondantemente la mancanza di estensione. Risultato, uno swing impressionante con la batteria sempre un filino avanti, il basso tesse linee solide, gl’assoli di chitarra spuntano come lemuri nel deserto. Ultimo tassello un’ispirazione alla Screaming Jay Hawkins, vedi Frenzy, che non mancava mai. A metà degl’anni 80, almeno per i gusti del Blues Fan medio, quasi una rivoluzione, tanto che per lungo tempo lo West Coast Blues e chiunque ne facesse parte più o meno legittimamente, vennero classificati come reazionari, borghesucci che si abbronzavano al sole della California strimpellando sulle dodici battute. Mal ce ne incolse perché nei venti anni successivi ci fu una vera e propria inflazione di West Coast Blues, con gruppi di grande spessore, molto conosciuti anche in Europa, come i Faboulous Thunderbirds, Little Charlie and the Nightcats, William Clarke, un armonicista scomparso troppo presto che ha lasciato dischi notevoli con Kid Ramos alla chitarra, e molti altri, forse troppi gruppi che suonavano Jump-Blues. Nonostante la sua originalità, la sua presenza e la sua influenza sono diminuite nel corso degl’anni come era logico fosse. Significativo il fatto che gli ZZ Top lo avessero chiamato per “Heartache in Blues” dove l’armonica di Harman arricchisce l’ennesimo giro hookeriano tirato allo spasimo. A discapito di precisi riconoscimenti ufficiali, sembra che Harman avesse collaborato altre volte con gli ZZ Top. Insospettatamente avrebbe collaborato anche Johnny Hallyday nel 2007. Tant’è:. All’inizio di quest’anno c’è voluto un crowfunding per pagare parte delle spese mediche che non hanno potuto evitare il peggio. Temo che l’eredità di Harman consista in qualche armonica, memorabilia musicali e un gioco mezz’unto di carte. Ma il suo lascito spirituale è una sfilza di album bellissimi e amatissimi, molto ispirati al King Biscuit Time (Arhoolie) di Sonny Boy Williamson II, che hanno dato lustro ad una parte. di Blues poco amata a queste latitudini. Difficile scegliere tra gl’albums di Harman, diciamo il summenzionato Thank You Baby, Strictly Live …in ’85, Extra Napkins e Mo’ Na’kins Please, e Do Not Disturb con Joel Foey alla chitarra, albums nei quali sono implicate le case Rivera Records, Black Top e Cannonball. Potrete veder in video qualche testimonianza recente di James Harman coi Rythym Scratchers di Nathan James, e Monkey Junk con il chitarrista canadese Tony D.
Luca Lupoli
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