(Area Pirata)
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“(…) Si parla spesso di classic blues, quello degli anni venti che le ha viste protagoniste, come un fenomeno solamente commerciale, orchestrato dalle menti bianche che seppero sfruttarlo per bene. In realtà queste artiste furono molto di più rispetto a una moda passeggera. Le donne del blues usarono infatti la musica come mezzo per raccontare la verità, per testare i propri sentimenti, per trovare la propria voce. Le loro canzoni furono un mezzo per nominare il proprio dolore, per riconoscerlo e, forse, guarire. Il blues ci restituisce la rappresentazione di una donna potente, che i media non hanno mai, forse volutamente, dato. Furono forti, sexy, aggressive, emozionali, spirituali. Soprattutto non si vergognarono mai dei loro desideri e bisogni. E combatterono per essi.” Queste righe le abbiamo estratte dal libro, Countin’ The Blues-Donne Indomite, di Elisa De Munari, Edizioni Arcana, pubblicato l’anno scorso. Non è l’ennesimo libro bio-discografico riguardo alcune blueswomen del passato, ma attraversando le loro vite, musicali, spirituali, sociali, Elisa De Munari ha raccontato con lucide riflessioni e senza veti, la forza e la determinazione di alcune di loro nella lotta quotidiana in quanto donna. Ora, dopo il libro, il cd, un personale riassunto dei blues cantati dalle blueswomen e citati nel libro. Elisa dunque torna a mostrare la sua primordiale natura, quella di musicista, con il nome di battaglia Elli De Mon è già conosciuta e apprezzata in Italia come in Europa, ed è una polistrumentista, laureata in Dams musica, diplomata in contrabbasso classico e in tradizioni musicali extraeuropee, nello specifico in sitar. Oltre ai due suddetti strumenti, suona anche le chitarre di ogni specie, l’organo e la batteria, tutti usati per il disco. La sua abilità tecnico/interpretativa la si può dunque afferrare nelle nove tracce sia in versione vinile che cd. Se a Prove It On Me Blues (Ma Rainey), le ha dato una ulteriore forza elettroacustica, Blue Spirit Blues (Bessie Smith), ha il fascino delle atmosfere cupe, mentre, Downhearted Blues (Alberta Hunter) e, Shave ‘Em Dry (Lucille Bogan), sono forse le più singolari riletture mai ascoltate per un trascinante ritmo dalle caratteristiche punk, una stessa originalità la si ascolta anche per, Dope Head Blues (Victoria Spivey), un raga blues dove Elli De Mon la rivisita suonando il sitar. Niente di scontato e ripetitivo dunque, ma tanta unicità, anche nel delicato arpeggio per, Freight Train (Elizabeth Cotten), nell’ottimo blues acustico, Wayward Girl Blues (Lottie Kimbrough), e ancora in una versione unica di, When The Levee Breaks (Memphis Minnie), e nell’altra delicata direzione per, Trouble In Mind (Bertha Chippie Hill), che chiude il cd, mentre il vinile ha una bonus track, Last Kind Words Blues (Geeshie Wiley). Scegliete voi come ascoltarlo, ma fatelo, perché è uno dei dischi dell’anno!
Silvano Brambilla
Tracce
Prove It On Me Blues
Blue Spirit Blues
Downhearted Blues
Shave ‘Em Dry
Dope Head Blues
Freight Train
Wayward Girl Blues
When The Levee Breaks
Trouble In Mind
Bonus Track sul vinile, Last Kind Words Blues
Tagged blues, Elli De Mon