L’approccio al concerto di Francesco Bianconi da parte nostra era carico di dubbi. Non avendo ascoltato la sua produzione solista (l’album Forever) prima della serata fiesolana, ogni ipotesi sulla nostra sensazione a fine concerto era aperta. Di sicuro c’era la consapevolezza di avere di fronte un autore e interprete di rango, senza però il guscio dei Baustelle al quale siamo stati abituati da 20 anni. Ma è bastato poco a essere convinti del risultato in senso positivo: intanto nel gruppo di musicisti c’erano Enrico Gabrielli ai fiati e Sebastiano De Gennaro alle percussioni, noti anche nell’ambiente della musica colta. Con loro Angelo Trabace al pianoforte, Alessandro Trabace al violino, Zevi Bordovach a mellotron e tastiere per un suono molto convincente, basato sulla tecnica individuale ma al tempo stesso indirizzato verso un’esecuzione quasi di tipo orchestrale.
E poi c’è l’interprete Bianconi, libero e al tempo stesso costretto a essere l’obiettivo dell’attenzione del pubblico. La voce è imperniata sul registro basso, sicura, sufficientemente potente ma che riesce ad accarezzare le linee melodiche. Ma soprattutto sono i brani a essere solidi: senza basso né batteria (le percussioni di De Gennaro hanno una funzione che non è solo ritmica) i pezzi dell’album solista Forever si pongono in modo autorevole come protagonisti del cantautorato anni Venti. E anche se le ispirazioni sono palesi e dichiarate (ricordiamo la proposta di L’odore delle rose dei Diaframma, Ti ricordi quei giorni di Francesco Guccini e Una storia inventata di Battiato per Milva) c’è una scrittura originale che in alcuni casi è di grande pregio.
Citiamo ll mondo nuovo, Zuma beach, Certi uomini, L’abisso per segnalare come i soldi per l’acquisto del disco siano ben spesi. Così come quelli per questo tour, che a Fiesole ha ottenuto un successo forse già annunciato.
Michele Manzotti
La scaletta della serata
Forever
Il bene
Go!
Andante
Il mondo nuovo
L’abisso
Zuma beach
La forza
Assassinio dilettante
La cometa di Halley (Irene Grandi)
L’odore delle rose (Diaframma)
Certi uomini
Fàika Llìl Wnhàr
Ti ricordi quei giorni (Francesco Guccini)
Una storia inventata (Milva)
Playa (Baby K)
Bruci la città (Irene Grandi)
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