Foto dello staff a conclusione del festival (c) Andrea Bonavita
La storia del liscio, o meglio del folk romagnolo, non è tanto legata alla costa quanto all’entroterra. In questo spazio geografico Forlì, come capoluogo di una provincia vasta, funge anche come punto di riferimento per l’attività musicale, Qui Secondo Casadei, colui che ha codificato il genere unendo elementi popolari e colti, veniva a stringere contatti e a cercare ispirazione sedendosi in un bar in piazza Saffi. Ma era il 1 maggio che nella stessa piazza Casadei radunava migliaia di persone che ascoltavano e ballavano. Così la città, insieme a Materiali Musicali, ha organizzato una due giorni a lui dedicata con il titolo di una delle sue canzoni. Cara Forlì ha coinvolto musicisti e orchestre romagnoli, ma anche ospiti quali Francesco Baccini, Andrea Mingardi e Orietta Berti nella seconda giornata. Nella prima invece il palcoscenico ha visto come maestro di cerimonie Moreno “Il biondo” Conficconi affiancato da Roberta Cappelletti (la prima donna capo orchestra in Romagna). La serata ha visto sul palco La storia di Romagna (che da 40 anni propone il repertorio di Secondo Casadei), l’orchestra Cappelletti, Renzo e Luana, i giovani Mirco Gramellini e Martina Ricci e l’attuale cantante dell’orchestra Grande Evento di Moreno Alessia Dalcielo. Ma anche Danilo Rossi, forlivese e prima viola della Scala di Milano.
Il palco di sabato 4 (c) Giordano Sangiorgi
Il maestro ha interpretato Dolore (già nel primo album e nel film di Extraliscio) e Mezzogiorno recuperando così le sue radici e mostrando i quarti di nobiltà della struttura musicale del liscio. Ma è stato interessante anche ascoltare il dialogo a distanza tra il clarinetto di Moreno Conficconi e quello di Mirco Gramellni, e la voce inossidabile di Roberta Cappelletti che non ha nascosto orgoglio e gioia di partecipare all’iniziativa. Campa cavallo, Riviera romagnola e la traccia titolo dell’iniziativa sono state solo alcune delle tante canzoni del repertorio di Secondo Casadei proposte durante la serata. Il cui prologo, condotto da Giordano Sangiorgi con la partecipazione di Riccarda Casadei, ha visto la presentazione di una serie di quattro video chiamata Secondo tempo, e il libro di Mario Russomanno L’uomo che fece i romagnoli, edito dal Comune di Forlì. Oltre alla premiazione doverosa del giornalista Federico Savini, autore di un libro recente, quanto fondamentale, per capire il liscio e la Romagna.
Michele Manzotti
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