(M.C. Records)
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Quando si cita il nome di Kim Wilson è inevitabile non raccordarlo ai Fabulous Thunderbirds, storica formazione di blues, della quale fu il fondatore insieme al chitarrista Jimmie Vaughan (serve ancora ricordare chi era suo fratello?), in quel di Austin nella metà degli anni settanta. Pur con diversi cambi di organico e pause, Kim Wilson ha continuato a portare avanti il gruppo, dando vita però, con sempre più frequenza, ad una attività solista, nutrita più in fatto di collaborazioni che di proposte discografiche a suo nome. Con questo ultimo lavoro è tornato alla qualificata etichetta M.C. Records di Mark Carpentieri, la quale aveva già pubblicato tre dischi, due a suo nome, e uno in comproprietà con Big Jack Johnson, più il pianista ex Muddy Waters, Pinetop Perkins, e il suddetto boss dell’etichetta alla batteria, l’ottimo The Memphis Barbecue Sessions, pubblicato nel 2002. Kim Wilson è un esponente di quell’autentico blues urbano legato alla sua nascita, gli anni cinquanta, dal marcato stile chicago a quello più vivace californiano con un linguaggio del primo r&b, dividendosi come è sua natura di artista, fra un canto con una struttura sostanziosa e un suono pastoso di armonica. Non è un caso che per cogliere ancora quelle sonorità, sia andato a registrarlo ai The Bigtone Studios del chitarrista, presente nel disco, Big Jon Atkinson, non sottacendo anche ad altri musicisti di primo piano coinvolti nelle registrazioni, Billy Flynn, Kid Andersen, Rusty Zinn chitarre, Barrelhouse Chuck, Robert Welsh piano, June Core, Marty Dodson batteria, Johnny Viau fiati. Se i pezzi autografi sono tutti a sua firma, le cover sono prese da artisti che negli anni cinquanta avevano già una buona reputazione, con You’ve Been Goofing di Jimmy Nolen, chitarrista passato dalla band di Johnny Otis a quella James Brown, Kim Wilson apre le danze con un clima di quegli anni con un trascinante blues con tanto di sax baritono, per poi offrire giri di boogie blues con lo strumentale, Wingin’it, dove le sue ottime qualità di armonicista guidano il pezzo, per poi tornare a mettere la voce nel bel blues in tempo medio, Fine Little Woman, e alzare il ritmo con una versione rock’n’roll di Slow Down di Larry Williams. Il primo contatto con il chicago blues è con, No Place To Go di Howlin Wolf, un gran bel rifacimento elettroacustico, ma ecco omaggiare una delle figure più sensibili e oscure dell’intero panorama della black music, è il grande cantante Percy Mayfield da cui Kim Wilson ha ripreso una delle sue note canzoni, Strange Things Happenin’, slow blues che alza il livello del disco. Altro suo punto fermo è James A. Lane, conosciuto come Jimmy Rogers, chitarrista e uno dei più fedeli musicisti di Muddy Waters, prima di intraprendere una attività solista, di lui ha ripreso quattro pezzi, ne segnaliamo due, The Last Time, ma quanto è appassionato Kim Wilson con l’armonica! E un classico di Rogers, Goin’Away Baby, poche note, massima resa. Chicago blues, Re Muddy e i suoi discepoli, eccone un altro, è Little Walter a sua volta un maestro di tutti gli armonicisti, dal suo repertorio Kim Wilson ha ripreso, Take Me Back. Soddisfatti, chiudiamo sulle note di un paio di strumentali autografi, Strollin’, Out Of The Fryin’ Pan.
Silvano Brambilla
Tracce
You’ve Been Goofing
Wingin’it
Fine Little Woman
Slow Down
No Place To Go
Strange Things Happenin’
Play Me
If It Ain’t Me
Strollin’
The Last Time
Money, Marbles & Chalk
Take Me Back
Rumblin
I’m Sorry
Goin’ Away Baby
Out Of The Fryin’ Pan
Tagged blues, Kim Wilson