Jacqui McShee & Kevin Dempsey, Circolo Arci il Progresso, Firenze, 29 ottobre 2021

30 ottobre 2021 by Michele Manzotti in Concerti, Recensioni

Foto (c) Giulia Nuti 1 e 2 (c) Cico Casartelli 3

Va dato atto all’associazione La Chute di saper intercettare musicisti di razza e di fare del Circolo Arci Il Progresso un polo di attrazione a Firenze che non è esagerato paragonare al Folkstudio facendo i dovuti distinguo con i tempi e i mezzi a disposizione. Jacqui McShee è una delle regine del folk britannico, anche se lei puntualizza di sentirsi una cantante jazz, nota ovviamente per l’esperienza Pentangle. E’ arrivata in Italia con Kevin Dempsey, già dei Dando Shaft e del progetto Lazarus di Dave Swarbick. Inoltre Dempsey era già venuto a Firenze con il violinista Joe Broughton grazie a Ernesto de Pascale e il Popolo del Blues. Anni di grande musica britannica concentrati in un duo, in cui lei era il maggiore oggetto di interesse dei fan. ma che ha trovato nel cantante e chitarrista un partner più che degno, forse perfetto. Jacqui McShee ha mostrato di avere ancora una voce di grande bellezza, pur con il registro alto meno evidente. Ma in questo caso non è stato un difetto, tanto che la cantante ha tenuto la barra dritta della sua musicalità nel registro medio per evidenziare ancora di più brano e testo. La sua Cruel Sister (murder ballad della tradizione britannica) ha rappresentato un momento altissimo proprio grazie alla sua esperienza e alla sua classe. Ma ricordiamo anche altri brani come l’inziale Nottamun Town dal tempo dispari, lo standard jazz Nature Boy, If i Had a Ribbon Bow, Is it Real? scritta da Bert Jansch, I’ve got a Feeling, pezzi da lei composti come Beautiful Island e l’anti Brexit We’re Leaving. La serata ha visto anche due momenti solisti di Dempsey tra cui Living in a Hurry Blues dedicata dal palco a Ernesto de Pascale. Una serata memorabile che ha mostrato come con caparbietà e mezzi limitati si possono fare grandi cose.

Michele Manzotti