Foto 1 (c) Marco Quinti: Michele Manzotti premia Max Collini (Offlaga Disco Pax) al Rock Contest 2004 sul palco della Flog. A sinistra Travis di Controradio
Foto 2 e 3 (c) Sunstudio: il Rock Contest 2019 alla Flog
da La Nazione del 12 novembre 2021
Si potrebbe fare un lungo elenco di nomi, e forse non basterebbe una pagina di giornale. Però la memoria degli appassionati di musica non può dimenticare concerti straordinari di artisti italiani e stranieri, musicisti che prevalentemente hanno fatto parte dei mondi jazz e rock. Oltre a tutti i protagonisti delle stagioni della Musica dei Popoli, ancora prima che il termine World Music fosse codificato. Magari un nome sarebbe bene farlo, quello di Luciano Ligabue. Prima dei palasport, degli stadi e del Campovolo, il cantautore si esibì a inizio carriera davanti a 250 spettatori.
Stiamo parlando dell’Auditorium Flog, da anni catalizzatore di un pubblico motivato a passare serate in compagnia di ottime scelte musicali, magari passando sopra a un’acustica tutt’altro che impeccabile, ma sapendo che sul palco c’era qualcuno o qualcosa per cui valesse la pena muoversi verso la collina del Poggetto. E non solo da Firenze, ma anche da varie città anche fuori regione. Una fama consolidata anche grazie al Rock Contest, manifestazione nazionale legata alla musica emergente che proprio grazie alla sua caratteristica ha fatto confluire persone da tutta Italia. Ieri la notizia che l’Auditorium Flog (o la Flog come chiamata nel gergo comune) non riaprirà se non nel 2022 e che forse sarà un’altra cosa, ha riempito le bacheche social di tutti gli appassionati e spettatori regolari dello spazio, allarmati dalla sua sorte.
Il lavoro di Enrico Romero, un benemerito dell’organizzazione musicale rispettato in tutta Italia e anche oltre confine, rischia di arrivare alla fine. Non bastano i tantissimi appuntamenti organizzati negli anni (e questa è la storia che deve essere preservata), ma non bastano nemmeno i finanziamenti già ottenuti per la prevista edizione del Festival dei Popoli che non si potrà tenere (e questa è l’attualità). Purtroppo non riusciamo a essere ottimisti, a meno che le posizioni di Romero e quelle dei vertici Flog trovino una sintesi che non sembra al momento possibile. Però l’appello per preservare non solo uno spazio, ma anche una tradizione importante, deve essere lanciato. Sarebbe molto triste pensare a un Auditorium Flog diverso da ciò che era prima della pandemia, pieno di gente e soprattutto di idee.
Michele Manzotti
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